Love me tender

verona

Lo spazio espositivo della galleria La Giarina di Verona diventa Love me tender, una personale dedicata ad Andrea Bianconi a cura di Luigi Meneghelli. La location, al piano terra di un palazzo storico del ‘500 nella zona più antica della città scaligera, si è sempre contraddistinta nella scelta di artisti che vanno oltre la prestabilita ottica del vivere interagendo anche una sala espositiva underground: il project room. Oggi, con Bianconi, l’usuale diventa inusuale infatti, negli ultimi anni i suoi studi, sembrano concentrarsi su un’idea di perpetuazione del vissuto, un legarsi e slegarsi da centinaia di riflessioni e scelte. Progettate, costruite e poi distrutte per ripetersi fino a raggiungere la massima rappresentazione dell’io più nascosto e tradotto nell’unica lingua accettabile: quella dell’arte. Semplici oggetti subiscono le alterazioni emotive di Bianconi spingendole a estremi stravolgimenti legandoli ad altre realtà fino a far perdere ogni profilo consueto, ogni riconoscibilità, ogni corporeità come con l’ultimo ciclo di lavori, Love Story, ad esempio, dove ricopre sedie, biciclette, soprattutto vasi di fiori, con colate di cemento, vinavil e smalti vari. A contare è soprattutto l’utopica idea di collezionare il mondo, come fosse una casa di adorabili fantasmi, una raccolta di saperi indiziari, esposti alla fragilità, al movimento, al mutamento; caratteristica stessa del sapere. Niente può essere davvero ordinato o classificato come gli strumenti che l’artista utilizza per assemblare il suo bizzarro archivio: corde, nodi, gabbie, colle, scelte più che per unire ma a rinchiudere la sua carica creativa. «La gabbia – afferma Bianconi – la uso perché la mia testa sta esplodendo di pensieri e io non riesco a contenerli tutti». Nato a Arzignano nel 1974, vive e lavora tra Vicenza e New York. Tra le personali ricordiamo nel 2012, Romance, Residency unlimited, New York, Fighting nature, performance curata da Anne Marie Melster, Centro del Carmen, Valencia. Nel 2011, Trappole del pensiero, Barbara Davis gallery, Houston, Texas, Mind over mind, Furini, Roma, The Chinese umbrella hat project (part II), performance arte pubblica durante la 54 Biennale di Venezia, curata da Oliver Orest Tschirky, Piazza San Marco o ancora Living (a charmed life), Piazza Italia, per i 150° anniversario Unità d’Italia, Ambasciata d’Italia in Washington. Interessanti anche le collettive come Peekskill project 2012, Hudson valley center for contemporary art, Peekskill, New York, Cool stories for when the planet gets hot III, La Pedrera, Barcelona o Delle dissonanze, Palazzo della Ragione, Verona.

Love me tender. Andrea Bianconi, fino al 20 luglio – La Giarina, via interrato acqua morta, 82 Verona – www.lagiarina.it