Fino al 19 maggio l’Istituto nazionale per la grafica palazzo Poli ospita la mostra di Caroline Peyron Istero-grafia curata da Rita Bernini. Quando l’essere è affetto da isteria il suo corpo si comporta contro ogni regola, è capace di compiere movimenti innaturali. Le opere della Peyron sono fotografie disegnate e incise, teatrini con al centro la ?passe?, tele e fogli dipinti e cuciti. Oggetti abbandonati, dimenticati sono i soggetti delle creazioni così come i corpi anch’essi abbandonati, lasciati.
Immagini trasparenti trafitte dal rosso sangue sono sospese e rinchiuse in parentesi di luce e di ombra. L’opera Teatrino della passe è un teatro in plexiglas e legno che gioca sui vari significati del termine passe. In francese è l’incontro tra una prostituta e un uomo, nel linguaggio marino è la via che porta all’uscita. Amore carnale, amore passionale e amore come morte. Le opere della Peyron ti avvolgono e ti ubriacano nel loro non lasciare alcuna dimensione libera. In alto, a terra e intorno le opere conducono in un vortice in cui non sai dove guardare e da dove uscire.
I lavoro esposti sono stati realizzati dall’artista francese durante la performance napoletana Caroline Peyron in vetrina ? Non c’è quasi niente da vedere e questo non passa inosservato durante Vetrina di artisti. Il progetto, ideato da Enzo Ramaglia ha visto la Peyron in vetrina come le donne delle vie a luci rosse di Amsterdam: ognuna intenta a fare qualcosa mentre i passanti le osservano spesso senza avvicinarsi. Caroline Peyron è da sempre attenta al ruolo che ha il disegno per conoscere l’arte e le opere dei musei, per questo in occasione della mostra ha organizzato, insieme all’Istituto, laboratori per adulti e bambini.
Fino al 19 maggio; palazzo Poli, via Poli 54, Roma; info: