Io non ho paura

“Il giorno fuggiva nel giorno dopo per dimenticare. Adesso ti è messo davanti: tu sei contemporaneo”. Così ha scritto il poeta Milo de Angelis e poco e niente riesce meglio a cogliere l’anima di Teatri di vetro. Il punto dell’evento è facile e lo scopo è nobile, non lasciare che il presente in tutte le sue forme sfugga o passi inosservato. La manifestazione che raccoglie un vasto ventaglio di esperienze artistiche, dal teatro alla musica elettronica, propone uno sguardo sulla migliore produzione contemporanea, seleziona gli artisti nel caos della creatività odierna per proporre allo spettatore di vivere il suo tempo. Teatri di vetro chiede di accettare l’impossibilità di catalogare l’art vivant, come la chiamano giustamente i francesi, di prendere la vertigine e non rifugiarsi dietro movimenti e artisti storicizzati stampati sui libri di testo, dal sussidiario ai manuali per l’università.

La manifestazione, quest’anno alla sua settima prova, si riconferma un evento lontano da ogni tipo di classificazione con il suo programma camaleontico che piove sulla città dal 21 al 30 aprile. L’eterogeneità dell’offerta è quello che caratterizza l’evento, quindi non solo varie espressioni artistiche ma anche protagonisti della creatività internazionali, il tutto per costruire una fusione il più possibile completa e articolata dove lo spettatore è chiamato a scegliere e interpretare l’evento. Molti, infatti, gli appuntamenti per quest’anno e si parte dalla musica elettronica e le sue sperimentazioni fra analogico e digitale con la giornata di domenica interamente ambientata al Forte fanfulla dove vari gruppi dalle sei di sera di susseguiranno fino a notte inoltrata chiudendo con il dj set di System Hardware Abnormal. Le sperimentazioni sonore continuano nei giorni successivi ospitate nei Lotti della Garbatella. E proprio qui nel primo quartiere urbanizzato della capitale che trovano spazio gli interventi artisti di Overlab Project/Davide Coluzzi e Valeria Crociata.  E poi ancora il teatro in scena al Palladium con la prima nazionale di Musella/Mazzarelli che presentano il loro spettacolo: La società, seguono poi le prove di Andrea Cosentino e il suo Not here, not now, di Quotidiana.com con lo spettacolo Grattati e vinci e per tutta la durata del festival la personale di Filippo Berta dà nuova vita agli spazi teatrali.

Impossibile raccontare tutti gli appuntamenti di questo festival che ha scelto come sottotitolo Io non ho paura. Lo dicevamo all’inizio, appunto, lo scopo, la necessità è quella di non far scivolare questo tempo ma cercare di interpretarlo e capirlo in corsa senza per forza doverlo fermare in qualche insufficiente categoria. Non avere paura di andare a vedere ciò che non si conosce, magari incontrando anche il nostro disgusto ma che comunque è preferibile all’indifferenza. Certo, se poi tutto questo non vi interessa avete sbagliato festival e molto probabilmente rivista.

Fino al 30 aprile; Roma; info: www.teatridivetro.it