Dentro al Salone del mobile

Il consueto appuntamento del Salone del mobile di Milano quest’anno guarda al futuro ed ai mercati esteri, dopo un passato di glorie e un presente incerto, segnato dalla crisi del mercato interno. L’intento è espresso nell’ambizioso titolo della rassegna: a Milano, il mondo che abiteremo. Per un rilancio del brand milanese, entrato in concorrenza con la fiera di Mosca, dal 16 al 19 aprile, e con il Clerkenwell design week di Londra, dal 21 al 23 maggio, a Rho Fiera è il turno di Euroluce e Salone ufficio. Nei 201mila metri quadrati del Salone ritroviamo gli storici marchi che espongono le nuove collezioni: Moroso presenta l’audace Bikini disegnata da Werner Aisslinger, composta da una serie di elementi modulari e caratterizzata da colori vitaminici; Kartell presenta una speciale passeggiata fra gli oggetti più esclusivi del suo design; Budri, attraverso tavoli e rivestimenti di Patricia Urquiola, ricorda il terremoto in Emilia del maggio 2012, che ha colpito numerose aziende della zona coinvolgendo in modo importante anche l’azienda di Mirandola, che ha subito il danneggiamento del proprio stabilimento.

Inside norway è una rassegna dal sapore nord-europeo, presentata da un collettivo di sei aziende norvegesi che rappresentano un paese da sempre attento alla cultura del progetto e ai temi dell’ecosostenibiltà; tra le aziende che espongono per la prima volta a Milano è presente Hag che da oltre 70 anni produce sedute ispirate al maestro Peter Opsvik, cofondatore della Balans Revolution. Tra gli ingressi di porta Ovest e porta Sud si passeggia attraverso i 38mila metri quadrati della sezione Euroluce; tra le anteprime della futura biennale, la lampada Yoko disegnata da Anderssen & Voll per Foscarini. Di fronte alla sezione Euroluce, 100 aziende espongono nei 12.500 metri quadrati del Salone ufficio, introducendo al progetto Ufficio da abitare dell’archistar Jean Nouvel che ha animato l’opening milanese. Un ingresso minimalista e magnetico, dominato da grandi videoschermi in posizione centrale, introduce alle stanze tematiche dell’architetto francese, dove sono stati ricostruiti interni parigini dall’impronta tipicamente fin siècle, completi di stucchi e decorazioni alle pareti. Una borghese cornice per arredi contemporanei o un richiamo ad un design a misura di case da abitare?

Salone satellite è la vetrina dedicata ai giovani e alla loro energia creativa. Il tema di quest’anno Design e artigianato: insieme per l’industria presenta quattro vere botteghe artigianali: la bottega del legno, quella del vetro, del metallo e quella digitale, mostrando l’intrecciarsi di design, progetto e mestiere per il futuro delle imprese di domani. La mostra, allestita da Riccardo Bello Dias all’interno dei padiglioni 22-24, che tradizionalmente ospitano la sezione dedicata ai giovani designer, è l’unica dei Saloni ad avere accesso gratuito. Il primo premio della sezione è stato assegnato a Braque di Tania da Cruz, un sistema di insonorizzazione basato su un modulo tridimensionale di sughero. La portoghese ha realizzato questo progetto pensando al suo paese e alla possibilità di sviluppo dell’industria legata al sughero, uno dei materiali tradizionali locali, altamente sostenibile e con elevate prestazioni di resistenza e durabilità. Il secondo premio è andato a Plastex di Redesign, un tessuto innovativo usato per il rivestimento di uno sgabello, di un contenitore per la raccolta differenziata e di una sacca per la biancheria sporca, all’insegna di un understatment design che forse entrerà nell’uso quotidiano e nelle case di tutti. Sono innumerevoli gli oggetti di design che vertono attorno al tema delle ibridazioni: quella tra panchina e amaca è un’idea di Emanuele Magini che presenta la sua Siesta; le poltroncine Alice dalle forme organiche e luminose create da Jacopo Foggini arrotolando fili plastici traslucidi; il Tabletto della belga Pascale De Backer ironicamente modellato a forma di pastiglia e Wood table, della stessa designer, tavolino con tronchi grezzi al posto delle gambe; infine i due coreani Sangho Park e Soojin Hyun sagomano lo schienale della loro Mr. Chair come il petto scolpito di un culturista. Mescolanza di materiali diversi, riuso di sfridi di produzione, manufatti semi artigianali, rivisitazioni degli anni ’50 e ’60, design ibrido, questi i temi di maggior interesse e novità rispetto alle edizioni precedenti. Un anno di grandi affluenze e maggior concentrazione di spazi e date: Salone, fuori Salone, nuovi distretti del design come via Ventura project, una spinta per superare la condanna del design pr?t à porter.

Fino al 14 aprile, Milano; info: www.fieramilano.it