Le stampe di Andy Warhol

Un programma ricco di attività espositive e di eventi, quello appena inaugurato al museo del Novecento che dalla primavera propone un fitto calendario culturale. Prima tra tutte è la mostra Andy Warhol’s Stardust dedicata a una delle icone internazionali dell’arte del dopoguerra ripercorsa attraverso le stampe più significative dell’artista provenienti dalla collezione Bank of America Merril Lynch e curata dalla giovane Laura Calvi. Quella polvere di stelle evocata dal titolo non è solo la polvere di diamante utilizzata in molte stampe, ma soprattutto la capacità che Warhol aveva di ricoprire di una patina scintillante e immortale le proprie icone.

Attraverso un percorso espositivo cronologico che inizia con le serigrafie degli anni Settanta e che si conclude con quelle create nel corso degli anni Ottanta, la mostra è un’occasione per tornare su alcune delle tappe salienti della produzione artistica di Warhol a partire dalle celebri serie di stampe realizzate tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta come Campbell’s Soup, Flowers, Sunset, fino a Grapes, Space fruits. Il percorso mette in luce la produzione seriale di lavori creati in gran parte dagli assistenti della Factory e nati per essere venduti, ma che Warhol rifiniva e ritoccava con spasmodica attenzione. Poi la produzione ritrattistica da Muhammad Alì, a Marilyn Monroe, alle copertine di Interview raccolti nell’allestimento curato da Fabio Fornasari che sottolinea la produzione seriale, attraverso l’allineamento delle stampe che si susseguono su un corridoio come la corsia di un supermarket dell’arte dove ogni opera ha lo stesso valore e diventa oggetto di consumo.

Contemporaneamente inaugura nella sala focus uno speciale approfondimento dedicato a La donazione Spagna Bellora curato da Giorgio Zanchetti e che documenta l’attività di gallerista e di promotore culturale di Gianfranco Bellora e dello Studio Santandrea, attraverso una selezione di opere della collezione donate nel 2012 al museo del Novecento dalla moglie Anna Spagna Bellora. Altre due esibizioni: Arimortis curata da Roberto Cuoghi, Milovan Farronato è una mostra che nasce dai preziosi archivi del museo custoditi al Docva e accolta nelle vetrine della Sala Archivi. Cento progetto curato da Marco Sammicheli è infine una parentesi aperta sul design – in occasione della Salone del mobile alle porte – che aggrega le competenze del design e dell’architettura per metterle a disposizione della galleria d’Arte moderna e del museo del Novecento attraverso esposizioni temporanee, interventi nei percorsi espositivi, esperimenti editoriali e workshop accademici, con l’obbiettivo finale di coinvolgere pubblici nuovi.

Fino a 8 settembre; museo del Novecento, via Marconi 1, Milano; info: http://museodelnovecento.org