Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia presenta una personale dedicata interamente ad Anna Franceschini. A cura di Milovan Farronato, la mostra è allestita negli spazzi del palazzetto Tito, una delle sedi della fondazione, già dimora degli artisti veneziani Ettore e Luigi Tito che ne hanno disegnato i fregi della facciata. Con Es ist heiss hier – qui fa maledettamente caldo si vuole certamente sottolineare l’originalità delle opere proposte. Infatti si tratta di un’espressione presa in prestito dal repertorio lessicale della pornografia tedesca. Una tra le esclamazioni più pronunciate per descrivere un aumento della temperatura corporea e ambientale al fine di rendere propizie le circostanze che conducono al necessario amplesso, onanistico, alloerotico o di gruppo.
A questo punto è automatico osservare le pellicole di Franceschini con altri occhi. La loro superficie come pelle subisce una duplice esposizione, alla luce e alla possibilità, attraverso la medesima, di scatenare una rivelazione successiva. Arrivano a bruciare grazi alla tecnica dell’artista che trasforma attimi comuni in momenti eterni, oltre spazio, saldati, ustionati dall’istante che li tocca: un tramonto non si compie, l’alba non sorge, una tenda continua a ondeggiare mostrando e negando la via d’accesso a una realtà ulteriore, una nave naviga sempre in tempesta, una nevicata di polvere di marmo continua miracolosamente a gravitare in contro luce; queste sono alcune delle suggestioni visive presenti nelle nove videoinstallazioni che compongono la mostra, a cui si aggiunge un’unica installazione sonora che riempie l’aria della location.
Anna Franceschini nasce a Pavia nel 1979 e ora vive a New York. È tra gli artisti più propositivi e riconosciuti della giovane generazione italiana. La sua formazione è cresciuta nel mondo dell’immagine in movimento. Artista in residenza alla Rijksakademie van beeldende kunsten di Amsterdam nel 2010 ma anche ViafariniInResidence a Milano l’anno successivo e Iscp a New York nel 2013. I suoi video e film sono stati selezionati in numerosi festival del cinema come il Rotterdam film festival o il 60°Locarno film festival. Ha preso parte a numerose mostre collettive e 2011 ha ottenuto la menzione speciale del premio Ariane de Rothschild, Milano mentre il 2012 la vede vincitrice del premio fondazione Casoli, Fabriano.
L’artista arriva a raccontare la sua esposizione inserendo i titoli di alcune delle opere in mostra: Noi andremo a spasso, a digiuno e con la coscienza perfettamente tranquilla, attraverso l’istante del mezzogiorno vero, l’ora in cui l’ombra dello gnomone è minima, in cui le pietre magiche rotolano e si sgretolano -how to pronounce reality – in cui la caccia si fa selvaggia – it’s about light and death – e ciò che è tribolato e prigioniero fugge – you must believe it to see it, le tempestaire. Quello che era immobile si muoverà – let’s fuuuuck! I’ll fuck anything that mooooves! – un vento di tempesta si leverà d’incanto a muover il cielo tutto – untitled-almost lost. Le nostre imprecazioni soffiate contro il sol calante e il levante sosterranno un pallido disco in cielo, muto, nella condanna alla sempiterna luce – and now you’ll promise me you’ll never set again. Attenzione a chi non proietta ombra e non batte le palpebre, potrebbe non essere dei nostri.
fino al 5 maggio; palazzetto Tito Dorsoduro 2826, Venezia; info: www.bevilacqualamasa.it