In bilico fra pittura e scultura

Lisson gallery Milano presenta la mostra Burst una personale dedicata all’artista Angela de la Cruz raccontata attraverso le sue opere più recenti, opere che sfidano la definizione convenzionale di pittura e scultura. Là dove è possibile recepire ancora qualche traccia di un quadro più tradizionale diventa dirompente l’atto di rottura della cornice lignea che delimita la tela, in un gesto di rinnovamento, con cui l’artista trascende in modo violento eppure scherzoso i limiti imposti dal proprio supporto, anticipando la tridimensionale libertà dei sui lavori attraverso oggetti che scoppiano, si lacerano ed esplodono.

Creazioni in bilico tra pittura e scultura, realizzate con alluminio modellato, con forme ancora strutturate, ma in trasformazione e caratterizzate da una totale monocromia, soprattutto bianca: “Queste opere – racconta l’artista – sono come sull’orlo di qualcosa, lo stato liminale tra una forma e un’altra. Vi è l’immagine della superficie e anche di ciò che sta al di sotto. Sono pezzi che contengono una certa aggressività ma che tuttavia si trovano anche in una sorta di stato di calma. […] Scelgo di lavorare l’alluminio perché è un materiale che può essere modellato nel modo in cui ne ho bisogno per utilizzare appieno il mio linguaggio, da una posizione quasi di regista. Si può fare molto con l’alluminio perché è un metallo malleabile. La mia opera fa riferimento al corpo umano nelle sue proporzioni; ad esempio l’altezza di Bloated è pari alla mia in piedi, 153 cm. Sulla sedia a rotelle sono alta 123 cm».

Seguendo il linguaggio del Minimalismo, Angela de la Cruz lavora spesso in serie, adottando una tecnica sistematica e nel farlo rimette costantemente in gioco i limiti delle creazioni e delle sue stesse idee sfociando in opere che esprimono la ricerca verso una finale soluzione. Il format della mostra sottoscrive inoltre il paradigma minimalista attraverso la formazione monocromatica delle opere in bianco. L’unico colore presente in mostra, il blu, è dato da Stuck, installata al di fuori dello spazio espositivo. Tutte le opere presentate possono inoltre considerarsi performative, sul punto di uscire dal loro stato attuale. Burst esplode in modo reattivo ai lati, il grande dipinto Stuck cerca di liberarsi all’esterno dall’intelaiatura di una finestra, e Tight è trattenuto e fissato in loco proprio nel suo stesso punto di rottura.

fino al 15 maggio; Lisson gallery Milano, via Zenale 3; info: www.lissongallery.com