Da Ronald McDonald soldato a Topolino nazista fino a Hello Kitty detenuta, le sue icone si spogliano di qualsivoglia effetto tranquillizzante mutando in un incubo collettivo. Il riferimento è a Max Papeschi, artista che ama denudare a fondo la società globalizzata – quella, appunto, del consumo a ogni costo – rivelandone le contraddizioni in maniera ironicamente realistica e scardinando la cultura di massa.Per evidenziarne gli errori e (soprattutto) gli orrori.
Fino al 15 aprile la sala delle colonne di castello del Valentino a Torino accoglie il Max Papeschi’s freak show, spettacolo provocatorio dove convivono tutta una serie di personaggi irriverenti, alterazioni simboliche e maschere mediatiche. Dunque rompendo gli schemi – e non solo quelli – Papeschi continua nella sua lotta ai canoni che ci vengono imposti, trattando argomenti sempre più articolati: dalla religione ai conflitti, dalle dittature ai presidenti a stelle e strisce.
A cura di Telemaco Rendine e Caterina Musazzi, il progetto espositivo apre al colorato circo dell’artista, «un momento dell’assurdo con un linguaggio proprio, che sebbene si serva degli elementi della cultura contestuale non manca di trasformarne il significato, di utilizzarli in modo nuovo, imponendosi come un sistema di comunicazione e significazione autonomo, utilizzando il suo palco per mettere in scena la realtà attuale», illustra Musazzi, aggiungendo che «le maschere articolate da Papeschi sono l’innaturale specchio della nostra storia, filtrata dalla dittatura delle immagini».
Fino al 15 aprile; castello del Valentino, corso Duca degli Abruzi 24, Torino; info: www.maxpapeschi.com