Il Brasile con i pastelli

Lo sguardo lento, accurato, minuzioso di Vincenzo Scarpellini racconta il tessuto urbano di San Paolo, narra una città in evoluzione, un paese, il Brasile, che vive delle sue molteplici contraddizioni. Scarpellini, grafico editoriale e giornalista originario di Ascoli Piceno, si trasferisce in terra carioca nel 2000 dove comincia la sua collaborazione professionale con il Folha de San Paolo, illustrando con i suoi disegni gli articoli di Gilberto Dimenstein dediti a raccontare la città brasiliana e i suoi protagonisti.

Nasce da questo connubio di parole e immagini la rubrica Urbanidade, un lavoro simbiotico, come lo definisce Dimenstein, che negli sguardi di Scarpellini incontra frammenti della memoria di San Paolo. L’artista marchigiano, prematuramente scomparso nel 2006, svela una città inedita tratteggiata attraverso una luce arrogante e una miscela di colori saturi che abbagliano e colpiscono lo spettatore. I pastelli di Scarpellini rintracciano l’umanità paulista, mostrano la bellezza di un’intimità urbana racchiusa nelle strade trafficate, nei bar affollati o semplicemente nell’attesa di un mezzo pubblico di trasporto.

Un microcosmo affascinante e ricco di suggestioni, le immagini dell’artista accompagnano il visitatore alla scoperta di un Brasile celato nei sobborghi cittadini, nello skyline dell’architettura carioca. La riscoperta di San Paolo, la sua stagione di rinnovamento culturale, ha ridisegnato lo spazio urbano ridonando alla città la sua immagine storica, le visioni di Scarpellini rappresentano preziose testimonianze per recuperare la memoria di una nazione e del suo popolo.

Fino al 28 aprile; galleria Candido Portinari, piazza Navona 10, Roma; info: http://roma.itamaraty.gov.br