Grazia Toderi, artista internazionale classe ‘63, ha attraversato varie fasi creative incentrandosi poi sul lavoro che riguarda le città. A proposito di questo lavoro presentiamo l’intervista con l’artista accompagnata dal video che illustra la sua ultima mostra in Australia.
Come è nata l’idea di realizzare il lavoro sulle città?
«Dalle immagini della terra vista dalla luna, un punto di osservazione nuovo che nasce nel momento in cui nasce la mia generazione, negli anni ’60. Per la prima volta, con i voli spaziali, l’occhio dell’essere umano si capovolge e invece di guardare dal basso verso l’alto si ritrova a guardare dal cielo verso la terra. Da quel privilegiato punto di vista, quello dell’astronauta o del satellite, le città notturne, luminose ed evanescenti, appaiono e scompaiono nell’atmosfera terrestre. Piste di luce che accoglieranno il ritorno dell’astronauta verso l’unico luogo dell’universo che gli consente la vita».
Si è ispirata alle città invisibili di Italo Calvino. Quali suggestioni ha avuto da questo libro?
«In Calvino gli abitanti di Andria prestano grande attenzione a tutto ciò che fanno nella loro città, hanno consapevolezza che tutto ciò che realizzano o trasformano si rifletterà per sempre nel cielo».
La sua ricerca ha portato a visualizzare atlanti immaginari, ce ne può parlare ?
«La terra nei millenni si trasforma continuamente, appaiono crateri di meteoriti, si spengono vulcani, emergono terre, se ne sommergono altre, nascono città, altre scompaiono. Gli atlanti attraversano il tempo e l’uomo rincorre con il suo disegno terre e confini destinati a svanire».
Quale importanza ha la luce?
«È energia misteriosa che viaggia attraversando l’universo. Le comete sono luce e vita. È la materia stessa della mia opera perché il video esiste grazie alla luce. In tutte le sue parti, dalla realizzazione, all’elaborazione, alla proiezione, tutto nel video è fatto di luce.
Quando e perché sceglie il colore rosso?
«Il rosso per me è la luce artificiale che si irradia dalle città contemporanee, quella dominante che ti fa capire nella notte, da chilometri di distanza, dove si trova una città».
Ci parla della sua attuale mostra in Australia ?
«Il progetto è cresciuto con il direttore dello spazio, Chris Malcolm, e la curatrice della mostra, Margaret Moore, in un instancabile e felice scambio nonostante la distanza geografica. In mostra si fronteggiano, a cinquanta metri una dall’altra, Orbite rosse, (2009), che esposi alla biennale di Venezia e Atlante, (2010) prodotto dal Museu Serralves di Porto per la mia mostra personale, a cura di Joao Fernandes. Le tonalità calde delle notturne luci artificiali delle città in Orbite rosse sono l’opposto delle tonalità gelide, totalmente naturali e diurne, in Atlante, ma le due opere sono state realizzate e trattate con lo stesso identico metodo. La prima volta che andai a Porto vidi nell’acqua scintillante e piena di energia dell’oceano un continente di luci e pensai alla città di Atlantide, di nuovo un atlante immaginario, reale o mitologico? Percorrendo lo spazio tra queste due opere appaiono Atlante rosso (2012), un’eclissi che oscura un territorio rossastro indefinibile ed Empire, che realizzai nel 2002 negli Stati Uniti grazie al premio per Giovani artisti del castello di Rivoli ideato da Ida Gianelli e Marcella Beccaria. In quest’opera il continente americano ruota visto dal satellite e appare come un’irriconoscibile geografia luminescente. Un’altra delle altre opere in mostra è Rendez-vou”, del 2005, dove fluttuano all’interno della cupola di Sant’ Uberto della Venaria reale di Torino due satelliti: Gemini 6 e Gemini 7. Ho avuto l’onore di conoscere per la mia inaugurazione Rodney Buckland, che era nella sala di controllo mentre i due satelliti effettuavano il loro incontro proprio sul cielo dell’Australia occidentale nel 1965. Mi ha raccontato che Perth è detta la Città della luce”. John Glenn, primo astronauta americano in volo intorno alla Terra, stava arrivando in orbita sull’Australia occidentale e vide Perth, considerata la città più isolata del mondo, chiaramente visibile dallo spazio: i suoi cittadini avevano acceso tutte le loro luci per fornirgli una luce di benvenuto.
Fino sl 14 aprile; John Curtin gallery, Australia; info: www.graziatoderi.com
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