Due artisti a Firenze

Il programma della galleria Otto luogo dell’arte di Firenze continua con Duo, una mostra dedicata ancora a due artisti italiani, Fausto Bertasa e Pietro Finelli presentata il 12 febbraio. Bertasa e Finelli interpretano la pittura come un efficace strumento di contestazione, inteso in senso antimodernista, non di mero gesto politico, ma di partecipazione complessa al proprio tempo al di là di ogni classificazione o schieramento ideologico. Il rapporto della pittura con il luogo in cui viene fruita e agita si rinnova, in quanto proprio esso, il quadro, resta un topos logico/esperienziale assoluto, oltre il suo stesso contenuto antropologico filosofico e immaginale.

Fausto Bertasa (1953) vive e lavora a Bergamo, compie una discesa nel profondo dell’identità umana, nei territori tipici di popoli, merci, contratti, viaggi, per cercare dietro le parole e le immagini i segni di un dialogo e di un universo, esprimendosi in una pittura rigorosa, secca, raffinata, che non racconta, ma si fa in primis luogo esperienziale dove l’opera stessa conduce a un corpo a corpo con il reale. Nelle opere di Pietro Finelli (1957) il punto focale risiede nello sgardo, nella visione della presa in soggettiva che, nella pittura come nel cinema, rappresenta un momento di crisi e d’introspezione. La raffinatezza del suo tratto – eco delle scuole francesi e fiamminghe – dialoga con i maestri del passato e s’impone nello spazio diventandone, essa stessa, nuova generatrice.

La ricerca artistica di Bertasa e di Finelli vuole ripristinare un senso e un dialogo tra i luoghi reali e i luoghi dell’immaginario, abbracciando in un’ideale continuità i grandi maestri della pittura classica, da Masaccio, Durer, Raffaello, Vermeer, Goya fino alla lezione di Degas, Manet, Cezanne, per i quali la pittura si poneva come momento logico-filosofico inteso come sguardo acutissimo della problematicità del mondo.

Fino al 5 marzo; Otto luogo d’arte, via maggio 13, Firenze; info: www.ottoluogodellarte.it

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