Goodbye Mrs di Luana Perilli

Luana Perilli, classe ’81, si è formata all’accademia di Belle arti di Roma e vanta un curriculum lungo e interessante. Nel 2011 ha vinto la Biennale di Monza, molte le mostre collettive e personali, ha esposto anche all’estero. Ha partecipato alla 15° Quadriennale d’arte di Roma nel 2008 con l’installazione Io non vorrei crepare (tutto è bene quello che non finisce mai) che consisteva in un set fotografico immaginario che ricordava un interno domestico con riproduzioni di statue celebri animate da una videoproiezione in cui veniva recitata la poesia Non vorrei crepare di Boris Vian. Del 2010 la doppia personale con Carola Bonfili all’interno del progetto Rommates coinquilini che si è svolto al Macro di Roma e in cui ha presentato il video The man of the season (in loving memory of loving memories), una riflessione sugli stereotipi del cinema. La Perilli considera l’uso di vari linguaggi sotto una stessa luce:«scultura, collage e video – dichiara – hanno in comune l’ idea di taglio, rimozione, cancellazione e duplicato. Fare copia e incolla su un file video, realizzare un calco e poi colarne vari duplicati, fotocopiare un’immagine ed eliminare ogni volta delle parti per arrivare ad una composizione finale, sono processi che credo appartengano ad uno stesso approccio mentale e percettivo». Molti i successi e i lavori che ha realizzato che sono parte di un percorso: «ogni lavoro rappresenta un episodio di una storia più vasta». Ha iniziato a interessarsi al video al secondo anno di accademia: qui presentiamo Goodbye Mrs creato appositamente per la mostra 108 (spontaneous collective in thoughtless awareness) che si è svolta nell’autunno 2012 alla The gallery apart. L’attenzione si posa sulle formiche, fra gli insetti eusociali che l’artista ha incominciato a studiare qualche anno fa cercando di «individuare, in un momento di crisi, dei modelli sociali in una collettività naturale e non ideale per ripartire, –perché- tali insetti rappresentano singolarissimi esempi di un lungo processo di selezione naturale in cui l’interesse dell’individuo ha coinciso con quello del gruppo fino a fare della loro condizione collettiva una forza e una realtà imprescindibile. Inoltre, se da un lato rappresentano un monumento dell’evoluzione e dell’adattamento, dall’altro sono vicini da sempre all’uomo anche nella sua dimensione domestica». Nel video sono alternate immagini tratte da un documentario del 1959, Goodbye mrs Ant, da cui è stato parafrasato il titolo dell’opera, e immagini create appositamente che ritraggono una colonia di formiche razziatrici che sono state fatte entrare appositamente in una casa. Il documentario era stato realizzato da una ditta di Ddt per far comprare il prodotto, quindi la riflessione è su: «l’individuo e l’ego – dice l’artista – come siamo stati abituati a costruirlo e percepirlo specialmente negli ultimi 50 anni». Nell’opera della Perilli c’è, come commenta: «uno svelarsi di fatti naturali, spontanei ed elementari che sono, senza bisogno di aggiunte ideologiche, un incredibile fatto della natura rispetto all’idea di collettività. Questi fatti generano naturalmente proiezioni, memorie, considerazioni e interrogativi che lascio interamente aperti a chi fruisce». La colonna sonora è un pezzo di un blockbuster di Bollywood degli anni ’50 che parla del rapporto fratello-sorella nella cerimonia del rakshabandhan, questo perché nella società delle formiche i singoli animali sono tutti generati dalla regina e quindi si sostengono come fratello e sorella impegnandosi «in un legame di mutualità, scambio e protezione reciproca ampliando l’idea ristretta della famiglia e degli affetti», spiega l’artista. Luana ha anche realizzato, edito da Cura.book, il libro 108 , spontaneus exercises for thoughtless awareness con tre testi, uno di Mike Watson, uno di Claudio Cravero e uno scritto da lei stessa. Si configura a metà fra un catalogo e un libro d’artista: vi sono infatti vari materiali che riguardano l’indagine sugli insetti eusociali, l’ultima sua produzione e un lavoro fatto appositamente da lei.

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