Lazio, idee per la cultura/8

Quale spazio per l’arte contemporanea? Quale ruolo per la cultura nella nuova giunta che da febbraio sarà alla guida della regione Lazio? In attesa delle amministrative, i protagonisti del settore hanno chiesto a Nicola Zingaretti, il candidato del centrosinistra e segnatamente del Pd, di dire la sua sul sistema delle arti contemporanee. Associazioni, galleristi, fondazioni, artisti e operatori del settore si sono incontrati in occasione di Contemporaneart negli spazi della fondazione Pastificio Cerere, a Roma, per confrontarsi con l’ex presidente della provincia. Di seguito una sintesi degli interventi per dare un quadro dei desiderata dei protagonisti e nel complesso – è il caso di dirlo – dello stato dell’arte nella nostra regione. L’intervento di Zingaretti può essere ascoltato direttamente qui. Ringraziamo Marcello Smarrelli, direttore artistico della fondazione, ed Elisabetta Maggini, presidente di Vocazione Roma – a seguire la sua intervista sull’evento – per la disponibilità.

Nello staff di Zingaretti dal 2008, alla presidenza di Vocazione Roma dal 2011. Cosa tiene insieme queste due esperienze e quali gli obiettivi dell’associazione? «Ho cominciato a lavorare con Nicola Zingaretti dopo la sua elezione a presidente della provincia di Roma, ed è stata fin dall’inizio una sfida intensa alla quale mi sono approcciata con curiosità e voglia di imparare. Avevo svolto fino a quel momento la professione forense presso lo studio legale-amministrativo Tedeschini,  e pur essendomi da sempre impegnata nell’associazionismo (sono membro del consiglio direttivo dell’Acer giovani, l’Associazione costruttori edili di Roma e provincia, e coordinatrice della comunicazione e promozione del Comitato per la promozione dell’imprenditorialità femminile della camera di commercio di Roma), lavorando con Zingaretti ho avuto modo di impegnarmi ancora di più nel campo delle politiche giovanili, della cultura e della solidarietà. Da questa esperienza è nata la consapevolezza che tra i giovani c’è un grande desiderio di fare squadra e di occuparsi del proprio territorio. È stata quasi una conseguenza naturale immaginare con altri giovani imprenditori, professionisti e creativi romani, tutti under 40, di fondare un’associazione che abbiamo chiamato Vocazione Roma proprio per il desiderio condiviso di unire le forze, impegnarsi per il bene comune, di contribuire alla crescita economica e sociale della nostra città, di liberare le sue energie più vitali. Infatti lo scopo di Vocazione Roma è quello di mettere insieme parti diverse della città, persone diverse con un unico obiettivo: migliorare la vita nel nostro territorio».

Tra i compiti dell’associazione che presiede c’è quello, testuale, di rendere il mondo artistico uno dei motori del cambiamento di Roma. In che modo? «La cultura, l’arte e la creatività rappresentano un vantaggio competitivo di assoluta rilevanza per la nostra regione, e questo dovrà essere il motore di un nuovo modello di sviluppo. La grande tradizione dei beni culturali che ha il Lazio, un quarto del mondo, deve diventare oggetto di nuove politiche. Non dobbiamo inventarci nulla, ma servono politiche per valorizzare questo immenso patrimonio. La regione deve chiudere la stagione in cui è solo una macchina che eroga fondi in modo non trasparente, ovvero non legati ad una strategia e a obiettivi condivisi. In quest’ottica la regione deve gestire di meno, costruendo una cornice programmatoria. Noi di Vocazione Roma abbiamo elaborato delle proposte concrete, le abbiamo fatte inserire nel programma elettorale alla regione Lazio, sperando di vederle realizzate dalle istituzioni».

Perché l’impegno dell’associazione sull’iniziativa Contemporaneart, quali gli obiettivi? «Vocazione Roma è sempre stata molto vicina al mondo dell’arte contemporanea romana, lo dimostrano le tante iniziative promosse in questo settore. Fra i tanti progetti mi fa piacere segnalarne uno, perché racconta la nostra attenzione per il mondo dell’arte. Lo abbiamo fatto con il progetto Art! (l’Arte recupera un teatro), un progetto che ci ha permesso di ristrutturare il teatro del centro di formazione giovanile di Acilia che era da tempo in disuso. E l’abbiamo fatto con il metodo Vocazione Roma: mettendo insieme parti diverse della città. Infatti, abbiamo coinvolto artisti, fotografi e designer che hanno donato le loro opere a Vocazione Roma per un’asta di solidarietà, poi abbiamo invitato collezionisti, imprenditori, persone interessate all’arte contemporanea. In questo modo, con l’asta, abbiamo raccolto una somma importante e con il contributo della provincia di Roma siamo riusciti a ristrutturare il teatro. E proprio lo scorso dicembre, a soli sei mesi dall’asta, abbiamo inaugurato il teatro, completamente nuovo, con uno spettacolo di Enrico Brignano e dei ragazzi del centro giovanile. È stato bellissimo vedere questo quartiere, gioire, rivivere grazie al contributo dell’arte. Questo è il compito dell’arte: ridare un sogno, ridare una speranza, poi magari tanti sogni non si avverano, però sognare fa bene perché non ti fa perdere, non ti fa sentire solo. Ne siamo orgogliosi perché questo progetto ci ha dimostrato la vitalità e la generosità del settore dell’arte contemporanea e perché è una dimostrazione del fatto che unendo le forze, mettendo insieme le persone, in questo caso artisti, professionisti, imprenditori e istituzioni, è possibile migliorare la vita di tutti. Sempre con uno scopo sociale, lo scorso 11 dicembre Vocazione Roma ha organizzato Contemporaneart!, in collaborazione con la fondazione Pastificio Cerere, un incontro fra il mondo dell’arte contemporanea romana e il candidato alla regione Lazio Nicola Zingaretti. Come dicevo prima, lo scopo è stato raccogliere le proposte di artisti, associazioni, galleristi, collezionisti e fondazioni per valorizzare il patrimonio artistico contemporaneo di Roma. L’incontro ha fatto emergere diverse proposte e idee concrete direttamente formulate dagli operatori del settore. Solo per fare un esempio, Alfredo Pirri, intervenuto per la categoria degli artisti, ha riproposto una serie di passaggi del documento “Aria”, proposto anche durante le sedute della Consulta per l’arte contemporanea degli scorsi mesi, sottolineando la necessità di ricostruire un clima di dialogo, di incontro e di partecipazione che negli ultimi 15 anni si è completamente perso. Anche Pietro Ruffo, artista con studio al Pastificio, ha presentato una serie di richieste fra cui la necessità di avere delle zone da riqualificare attraverso la realizzazione di studi per artisti da affittare a prezzi calmierati, l’entrata nei musei gratuita per gli artisti, e la volontà degli artisti romani di offrire a costo zero le loro competenze per avviare il progetto pilota Dieci artisti per dieci scuole, relativo alla realizzazione di opere nelle scuole della capitale».

Un bilancio dell’iniziativa, una proposta concreta e realizzabile da subito da parte del futuro presidente della regione. «L’iniziativa è stata solo l’ultima di una proficua collaborazione fra Vocazione Roma e gli artisti e i galleristi romani. È stato un incontro sentito e molto partecipato, con moltissimi addetti ai lavori del mondo dell’arte. Molto dovrà essere fatto, ma si potrebbe partire dalla creazione di un database territoriale destinato a raccogliere i portfoli degli artisti e degli operatori culturali under 35 della regione Lazio, che diventi uno strumento di ricerca per dare maggiore visibilità agli artisti stessi».

I suoi prossimi passi e l’impegno personale, in caso di vittoria di Zingaretti, per il sistema delle arti e l’imprenditoria giovanile. Il suo augurio per Roma e il Lazio. «I prossimi mesi saranno mesi impegnativi: a Roma saremo chiamati a votare alle elezioni politiche, alle elezioni regionali, alle elezioni comunali. Il 2013 sarà un anno di profondo rinnovamento nelle istituzioni, e mi auguro di profondo cambiamento anche nella classe dirigente. Da un lato, continuerò a impegnarmi nell’associazionismo, in cui credo profondamente, con Vocazione Roma, che rimane un’associazione politicamente indipendente, i cui soci hanno le più disparate idee politiche, ma che ha obiettivi e traguardi importanti da raggiungere. Personalmente, mi auspico che possa concretizzarsi il progetto che Nicola Zingaretti ha annunciato nel corso di un’altra iniziativa di Vocazione Roma, l’incontro con il mondo delle associazioni di categoria giovanili di imprenditori e professionisti del Lazio, tenutosi al circolo Caracciolo lo scorso 18 gennaio, ovvero la creazione di un ufficio di presidenza Giovani imprenditori e professionisti che si occupi della promozione della cultura imprenditoriale. L’ufficio si dovrebbe occupare di realizzare iniziative di carattere informativo e formativo, di sostenere l’impegno degli under 40 attivi in questi settori, di valorizzare le realtà di eccellenza e di sostenere chi voglia avviare un’azienda o un’attività come professionista, con una particolare attenzione al mondo femminile. Penso sia prioritario adottare delle misure che rendano più facile, per i giovani, avviare e gestire imprese o attività professionali, avendo al proprio fianco istituzioni trasparenti e una burocrazia efficiente. Sarebbe un segnale profondo e significativo, di cui Roma e il Lazio hanno estremamente bisogno. È questo il mio augurio: che finalmente si apra una nuova stagione, in cui le parole cultura, impresa e giovani possano assumere nuovamente il loro significato semantico originario e per troppo tempo maltrattato».

 

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