Le ceramiche di Pizzi Cannella

Il nome di Piero Pizzi Cannella è legato a un ambito strettamente pittorico dagli anni Ottanta, con il gruppo di giovani del Pastificio cerere (con Nunzio, Ceccobelli, Dessì, Gallo, Tirelli). Eppure l’artista romano nel corso della sua vita ha saputo sperimentare vari generi pur mantenendo sempre una profonda coerenza di stile. Dalla ceramica ai dipinti, passando per i disegni, oltre settanta pezzi occupano gli spazi del Mic di Faenza, con una sezione dislocata nei locali della banca di Romagna dal 20 gennaio fino al 17 marzo.

Il Pizzi Cannella pittore, tra studi accademici e filosofici, si colloca in una poetica che pone grande attenzione ai temi dell’umano, del viaggio antropologico, del sogno, supportati da una ideale vibrante cromia di toni caldi accostati a profondi neri. Questi elementi si ritrovano nella produzione ceramica, ideata nel 2008 a seguito della mostra Chinatown e realizzata a partire dal 2009 grazie al supporto tecnico della bottega Gatti di Faenza, ed esposta per la prima volta al museo internazionale delle Ceramiche di Faenza. “Grandi vasi dalle ampie forme diventano supporto per il gesto pittorico che si misura con le difficoltà della forma tridimensionale e diventano stimolo per varcare preconcetti e sperimentare nuove modalità di approccio alla materia” scrive la curatrice Claudia Casali, direttrice del Mic. A unire il tutto, Le grandi carte. Non si tratta di disegni preparatori alla realizzazione dei vasi ma di un vero e proprio completamento dell’intervento ceramico, in un dialogo serrato tra segno e gesto pittorico. Mappe astrali, profonde e piene di disegni che dimostrano la coerenza della ricerca dell’artista, capace di dare sempre nuove accezioni a uno stesso tema. Il cielo stellato infatti ricorre nelle sue carte, nella sua pittura ma viene sperimentato anche attraverso il linguaggio della ceramica.

La mostra è realizzata in collaborazione con la galleria Otto di Bologna (che dedica all’artista uno spazio in occasione di Artefiera), grazie al supporto della banca di Romagna di Faenza e della bottega Gatti di Faenza che ha dato modo a Piero Pizzi Cannella di realizzare negli ultimi tre anni la produzione ceramica esposta al Mic. L’evento coinvolge quindi diversi attori (istituzioni, gallerie, mondo dell’artigianato e del credito) in dialogo fra loro. «Siamo convinti che arte e cultura, nuove idee e nuove espressioni – ha detto il direttore della banca di Romagna – possano aiutare a trovare una strada per uscire da una crisi che non è solo economica ma più profonda». La direttrice del Mic, Claudia Casali ha ricordato come «per la prima volta curatori e critici d’arte arriveranno da Artefiera Bologna per visitare il 26 gennaio la mostra di Piero Pizzi Cannella e il museo delle Ceramiche». Alla banca di Romagna verrà esposta anche la grande tela Senza titolo, a documentare la vocazione pittorica dell’artista.

fino al 17 marzo

Mic, viale Baccarini 19, Faenza

info: www.micfaenza.org/it