Con il solo smartphone

Vedute particolari, palazzi, strade, visioni dall’automobile e scale in interni, raccontano Roma nella mostra di Guido Laudani, La città andando a cura di Barbara Martusciello con fondazione Volume! che si svolge al Pantheon royal suite della capitale. L’esposizione fa parte della rassegna Arte con vista in cui vari artisti, in modo originale e sempre diverso, restituiscono la propria immagine della città. Lo spazio ha il fascino che deriva dalla sua posizione: affaccia su una delle più belle piazze al mondo, ha poi una struttura raffinata e si adatta perfettamente ad accogliere opere d’arte.

L’ultima produzione di Guido Laudani, esposta in questa sede, è composta da fotografie realizzate con la fotocamera di uno smartphone, strumento che ci accompagna nella contemporaneità per i tanti scatti quotidiani che ognuno di noi può fare, nasce da qui lo sguardo dell’artista che risulta rigoroso, sensibile e perspicace; la particolarità sta nel rapporto fra il misurarsi con il proprio colpo d’occhio e il giungere a un risultato universale: ciò che si vede appartiene a un immaginario comune pur conservando la personalità dell’artista. Laudani crea fotografie che, nonostante il mezzo non professionale, hanno una loro qualità visiva intrinseca, e che ovviamente non sono patinate o estetizzanti.

La capacità sta nel restituire un’estetica che risulta godibile. Ogni particolare è curato nella gestione del punto di vista che accoglie metafore del vivere di ogni giorno in cui albergano curiosità espressive. Approfondisce il nostro modo usuale di guardare e le sue immagini si posano in maniera discreta giungendo a un’originalità condivisa. Barbara Martusciello nel testo critico afferma: “Il nostro autore potrebbe ricondurre questa sua soggettiva riproduzione della città alla massima perfezione tecnologica, realistica o più manierata che sia: preferisce, invece, allontanarsi da tale scelta straight per affidarci una visione quasi congelata, metafisica. Le fotografie, del resto, palesano, nel riquadro della loro parcellizzata realtà, una sospensione spazio-temporale perché sono, diceva Susan Sontag, una precisa fetta di tempo anziché di flusso”.

fino al 18 febbraio

Pantheon royal suite, piazza della Rotonda 7, Roma

info: www.fondazionevolume.com

Articoli correlati