La rinascita del Madre

Sono cinque gli obiettivi che i neo direttore del museo Madre, Andrea Viliani, ha auspicato per risollevare le sorti nello sciagurato spazio partenopeo. Di primaria importanza sarà la creazione di una collezione permanente, smantellata dalla precedente gestione, e in grado di dare un’identità forte al museo. A breve distanza seguirà l’obiettivo di valorizzare i servizi per il pubblico, inteso non solo come fruitore finale ma soprattutto come coautore dell’Istituzione museo. Il terzo asse si basa invece sull’interazione fra differenti sfere istruttive e generali, come storia e ricerca, passato e presente, territorio e cultura. Il quarto obiettivo insiste sul potere territoriale del museo e sulla volontà di far emergere le eccellenze del luogo al fine di diffonderle a livello internazionale.

Quinta e ultima mission è lavorare al servizio della reputazione, della fiducia e dell’affidabilità della struttura napoletana. Andrea Viliani sembra dunque pronto e orgoglioso di accogliere le sfide che il territorio e il museo gli riserveranno per il futuro. Il neo direttore si dimostra predisposto a conoscere la realtà contemporanea partenopea, partendo dal dialogo con i suoi stessi protagonisti, con le accademie, l’università e i centri di ricerca, nell’obiettivo di creare un centro di produzione che, a partire dallo spazio espositivo, si espanda sul territorio e oltre.

È invece Pierpaolo Forte, presidente della fondazione Donnaregina, a chiarire il compenso del neo direttore – 50mila euro di fisso, più 20mila euro poiché fuorisede, più 20mila euro come provvigioni al raggiungimento di determinati obiettivi – nonchè il budget per la messa a punto del programma direzionale che sarà, fatte salve dimenticanze e lapsus del professor Forte, di circa due milioni di euro per il 2013. Sotto attenzione in conferenza stampa c’è ancora il rapporto tra il museo e la  fondazione privata Morra Greco; un binomio che Villani, con tutte le debite differenze territoriali e legislative, si auspica potrà essere paragonabile a quello tra Moma e PS1. Il neo direttore si pronuncia comunque favorevolmente alla messa a punto d’interazioni ponderate fra pubblico e privato, sia per la creazione della collezione permanente, sia per i progetti temporanei, confidando per questi ultimi nella maggiore elasticità del mondo privato nel dar seguito ai progetti artistici più sperimentali e di ricerca realizzati dai giovani artisti. Se Villani da fiducia a Napoli, la città si auspica che il suo museo possa godere di una permanente nella quale sentirsi rappresentata, si augura di poter godere di mostre di rilievo internazionale e infine desidera un programma artistico-culturale la cui eco critica possa risuonare positiva in tutta Italia e nel mondo. Il Madre e la sua città augurano al neo direttore un buon lavoro.

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