Upper crust

La terza personale di Alessandro Scarabello nello spazio di the gallery Apart a Roma si chiama Upper crust, titolo che si riferisce all’espressione con cui vengono indicati gli appartenenti a determinate elite di potere – finanziarie, economiche, politiche – nel mondo anglosassone. Questa espressione nasce dalla fattura del pane nelle cucine dei nobili, quando ancora esisteva una tradizione nobiliare forte: durante la cottura si formava, nella parte alta del pane, una crosta gustosa destinata ai padroni di casa, mentre la parte inferiore, meno pregiata perché bruciata, era destinata alla servitù.

Così, oggi la dicitura Upper crust definisce le persone all’interno delle cerchie elitarie che si proteggono l’uno con l’altro, che creano dei circoli chiusi in cui ognuno è tutelato e a cui è difficile accedere. Da qui nasce l’allestimento delle tre grandi tele esposte in galleria: sono unite con cerniere che fanno sì che le opere si tengano da sole, richiamando lo spalleggiarsi delle persone appartenenti a queste cerchie. I dipinti raffigurano ritratti a grandezza naturale in cui vengono rappresentate coppie di personaggi, che nella fantasia dell’artista appartengono agli Upper crust. Dietro i quadri il vuoto, perché? È un richiamo ad un mondo fasullo, alla fragilità del potere, ed è ispirato ai villaggi Potemkin fatti di cartapesta che servivano per lasciare un piacevole ricordo all’imperatrice Caterina quando andò a visitare le terre sottratte all’Impero Ottomano.

Le figure nei dipinti sono trattate con uno stile espressionista, molto carico nei tratti e nei forti colori, mentre dal punto di vista del taglio dell’immagine c’è un richiamo alla pittura di Hopper, al suo inquadrare le forme, gli aspetti umani. A volte si manifesta l’ironia nella profondità del messaggio, ad esempio si incontra una giacca rosa portata da un uomo: in qualche modo, la classe dirigente dei nuovi ricchi – si parla dell’un percento della popolazione rispetto a un 99 percento di gente comune – è appariscente negli atteggiamenti, nelle pose, nell’abbigliamento. Sono poi esposti piccoli ritratti che raccontano il mondo delle elite; uno in particolare colpisce: l’uomo in giacca con la faccia di un gatto. Sempre nella società anglosassone il gatto è uno status simbol del potere e dell’aristocrazia: Scarabello attraverso un innesto che richiama la fantasia surrealista, ci mette in guardia sulle storture di questo sistema sociale. Nella sala al piano di sotto della galleria, una diapositiva con la stessa immagine dell’uomo-gatto.

fino 9 febbraio 2013

The gallery Apart, via di Monserrato 40, Roma

info: www.thegalleryapart.it