Cinquant’anni di Fender

Rewind, 50 anni di Fender in Italia è la nuova mostra a cura da Luca Beatrice per il secondo appuntamento che il Museo della musica di Bologna dedica alla musica. L’evento in realtà unisce suoni e visioni, perchè oltre all’esposizione, sono previsti anche concerti che celebrano i 50 anni del marchio statunitense nel Belpaese. Un grande omaggio bolognese dedicato al mito del rock e alla sua chitarra.

Il tutto visto dagli occhi di diversi artisti contemporanei, attraverso uno sguardo in retrospettiva. Tra gli italiani troviamo Dario Arcidiacono, Alessandro Baronciani, Emanuele Becheri, Carlo Benvenuto, Davide Bertocchi, Valerio Berruti, Cuoghi Corsello, Marica Fasoli, Matteo Fato, FranKoB, Anna Galtarossa, Enrico Ghinato, Ugo Nespolo, KayOne, Giorgio Ortona, The Bounty Killart, Giuseppe Veneziano. Mentre spicca la presenza di artisti internazionali come: Anthony Ausgang, Chris Gilmour, Daniel Gonzalez, Hubertus Von Hohenlohe e Hermann Pitz. Cuore dell’allestimento saranno le Fender customizzate e reinterpretate dai ventuno artisti chiamati a dare una loro lettura del mito attraverso stili e linguaggi molto diversi: dalla pittura figurativa all’arte concettuale, dall’oggetto all’installazione, dalla street painting alla sound art. L’allestimento della mostra è arricchito da elementi visivi e scenografici che ripercorrono una microstoria della musica italiana: dagli anni ’60 fino a oggi, senza un ordine cronologico preciso.

Si va dal rock degli inizi di Adriano Celentano e dei seguaci di Elvis (Bobby Solo, Little Tony) a quello contemporaneo di Vasco e Ligabue, dei Litfiba e degli Afterhours. Un percorso lungo la tradizione del pop melodico che include Claudio Baglioni, Biagio Antonacci e una serie di fenomeni alternativi, il Beat (dal Piper alla contestazione del ’68), la psichedelia e il pop sinfonico (gli Area e i Pooh) e l’indie rock. Largo spazio viene dato alla canzone d’autore, dalla prima scuola di Genova (Paoli, Tenco, Lauzi, Bindi) a quella di Milano (con Gaber), da Roma alla via Emilia di Guccini, Dalla, Carboni, Ron fino ai giovani Dente e Vasco Brondi; senza dimenticare le culture giovanili, capaci di trasformarsi in fenomeni di moda e di massa, come la dance, l’electropop, il rap e l’hip-hop. La storia degli ultimi cinquanta anni è ripercorsa attraverso la fotografia, con una serie di scatti di Guido Harari, Efrem Raimondi, Caterina Farassino e Paolo Proserpio, a disegnare una sorta di italica time line che parte appunto dal 1962, debutto di Fender in Italia.

fino al 3 febbraio 2013

Museo della musica, strada Maggire 34, Bologna

info: www.museomusicabologna.it

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