Cinema tra vampiri e bellezza

Fin da questa mattina, con un evento promosso da Alice nella città e dedicato ai bambini, l’auditorium Parco della musica si prepara ad attendere l’ultimo episodio – in occasione del Roma film festival – della saga più seguita al mondo: Twilight, Breaking dawn – parte II. Dopo una maratona per i più piccoli, questa sera, finalmente, l’anteprima mondiale. Quarto atto dunque, per la storia “d’amore e di vampiri” che proprio Alice nella città, quest’anno sezione autonoma e slegata dal festival seppur contingente nelle date, aveva fatto scoprire al grande pubblico. Il nuovo capitolo vede ancora i vampiri Edward Cullen (Robert Pattinson) e Bella (Kristen Stewart, al momento l’attrice più pagata di Hollywood) difendere insieme a tutta la famiglia e ad altri “succhiasangue” la figlia Renesmee dall’ira dei cattivissimi Volturi, i vampiri italiani.

Diretto ancora da Bill Condon, Breaking dawn – parte II si preannuncia come film spettacolare, in cui alla psicologia e ai temi esistenziali degli altri tre episodi contrappone azione, sangue e violenza. Criticata ai tempi dell’ufficializzazione del programma firmato Marco Muller, la scelta di portare a Roma, in un festival elitario, alto, eppure vicino al pubblico, la saga più amata dai ragazzi e adolescenti sembra essere uno degli appuntamenti più attesi da questa edizione numero sette. Tra le sale dell’auditorium ancora si discute dello scalpore – vero o presunto – del film Marfa girl di Larry Clark che, dopo anni e un successo consacrato dalla fotografia, torna in concorso a Roma con un lavoro borderline simile a Ken park, dove ancora una volta al centro della storia c’è un’adolescenza al limite, interpretata da Adam, un sedicenne che trascorre le sue giornate fumando marijuana e a pensando soltanto al sesso.

Di certo lo stesso effetto non verrà provocato dal docu-film Storia di un ragazzo calabrese, dedicato a Enzo Mirigliani, padre del concorso di bellezza più celebre si sempre: Miss Italia, a Roma venerdì 16 novembre. Storia di un ragazzo calabrese è un lavoro inedito che nasce da un’idea di Nicola Pisu Mirigliani, figlio di Patrizia e nipote del patron, 24 anni e una grande passione per il cinema. La regia è, invece, di Simone Di Maria, 28 anni. Partendo dalla casa natia di Mirigliani, a Santa Caterina dello Jonio, in Calabria, il film ripercorre le tappe, i luoghi, le persone (amici d’infanzia, familiari, le sue miss) incontrate durante i 94 anni di vita di Mirigliani. C’è da augurarsi che, almeno, questo sia un documentario decisamente meno autoreferenziale rispetto ad altri lavori (il film su Carlo Verdone e quello dedicato a Giuliano Montaldo) presentati finora al festival internazionale del film.

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