Dopo il successo a Venezia e la candidatura agli Oscar come migliore film straniero, arriva al cinema il 15 novembre La sposa promessa (“Fill the void”) di Rama Burshtein, che è valso alla protagonista, la giovane israeliana Hadas Yaron, la coppa Volpi come migliore attrice per la sua interpretazione di Shira. Il film è un’esperienza culturale ed emozionale di grande impatto che proietta lo spettatore nel cuore della comunità di ebrei ultraortodossi (Haredim) e, in particolare, nelle sottili dinamiche degli affetti e del rapporto uomo-donna. A Tel Aviv è cresciuta Shira, appena diciotto anni e già un promesso sposo, come tradizione vuole, trovatole dai genitori.
È un suo coetaneo e la ragazza lo guarda di nascosto fare la spesa al supermercato, mentre nel suo cuore si fa strada un sentimento tra gioia ed eccitazione per l’obiettivo quasi raggiunto delle nozze, sua più grande aspirazione. Poi, durante la festività gioiosa del Purim, sua sorella Ester muore dando alla luce un figlio. L’angoscia e il dolore che colpiscono la famiglia fanno sì che il fidanzamento ufficiale della diciottenne venga messo in secondo piano. Sua madre, infatti, che ha già perso una figlia, non sopporta l’idea che Yochay (Yiftach Klein), il marito di Ester rimasto vedovo, lasci Israele con il bambino per unirsi a una donna belga, e gli propone di sposare Shira. La ragazza si ritrova di fronte a un bivio drammatico. Da un lato c’è la sua vita da costruire passo passo, dall’altro quella che la famiglia vorrebbe per lei: un bimbo a cui fare da madre e un uomo molto più grande da sposare, con la consapevolezza che quel giorno così speciale, per lui non avrà lo stesso valore di un primo matrimonio.
Il film si svolge principalmente all’interno delle mura domestiche, un microcosmo raccontato con delicatezza e vivacità in cui i personaggi si muovono secondo gesti rituali. I loro sguardi e movimenti valgono quasi più delle parole per la loro grande eloquenza e profondità. «La sposa promessa – ha scritto Rama Burshtein nelle note di regia – è uno spiraglio aperto attraverso una piccola storia tratta da una realtà molto speciale e complessa. Non ha assolutamente niente a che fare con il problema del dialogo tra il mondo religioso e quello secolare. Per sua definizione – ha spiegato – evita qualsiasi confronto tra le due realtà. È abbastanza sicuro di sé da raccontare la propria storia». La sposa promessa sarà proiettato a Roma alla presenza dell’attrice Hadas Yaron, domenica 4 novembre alle 20:30 alla Casa del cinema di Roma, nell’ambito della settima edizione del Pitigliani Kolno’a Festival. Prodotto dal centro ebraico Il Pitigliani, il festival dedicato alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico torna dal 3 al 7 novembre con la direzione di Dan Muggia e Ariela Piattelli.