Kevin Cummis ha scattato le foto più rappresentative della scena musicale di Manchester: Oasis, Smiths, Joy Division, Stone Roses, Happy Mondays, Buzzcocks e New Order sono solo alcuni nomi di questo panorama. La galleria Ono arte contemporanea di Bologna espone alcune delle immagini più significative di questo fotografo che è riuscito a descrivere il mutamento del tessuto urbano di Manchester dai primi anni Settanta ad oggi. La mostra, che si può visitare fino al 20 novembre nelle sede espositiva di via Santa Margherita, è accompagnata da diversi concerti di alcuni tra i più importanti musicisti della città inglese che si terranno in storici locali come il Crash e il Covo Club (che ospiterà il 20 ottobre il dj set di Mike Joyce, batterista degli Smiths e Peter Hook, bassista dei Joy Division e New Order).
La Ono arte arriva a puntare i riflettori su Manchester dopo aver attraversato la scena musicale, artistica e culturale che ha coinvolto l’Occidente dagli anni Sessanta in poi. Con questa mostra vuole non solo raccontare una delle più importanti fasi della storia della musica popolare del XX secolo ma anche quella rivoluzione sociale e culturale partita dal basso, l’espressione della “fame” di una città intera, della voglia di cambiare le cose e lasciare il segno. Manchester è infatti una delle città inglesi a risentire maggiormente della recessione negli anni Settanta, passando attraverso la conseguente chiusura delle fabbriche e la three days week, e da epicentro del capitalismo industriale quale era a esserne la tomba; ma quello che caratterizza da sempre lo spirito dei mancuniani è un misto di grande patriottismo e di rivendicazione personale, tipico delle città alla periferia dell’impero.
Manchester ha accolto una delle rivoluzioni più popolari della storia, coinvolgendo persone con scarsa esperienza in qualsiasi campo, dilettanti con due o tre impieghi in quei pochi settori che ancora offrivano un lavoro, con una formazione scolastica spesso infima, e con la sola volontà di diventare qualcuno, di cambiare le cose. Questa storia appartiene a tutti. Le immagini di Kevin Cummins guardano proprio attraverso questa epoca. Le sue fotografie sono ormai parte del nostro immaginario collettivo: come la foto di Ian Curtis con l’impermeabile e la sigaretta in bocca, oppure quella della silhouette di Morrissey sotto l’Iron bridge di Manchester. Cummins non è stato, però, un semplice testimone: lui ha vissuto da protagonista e ha contribuito a scrivere i fatti; era, ed è amico di tutti gli artisti immortalati nei suoi scatti, ha vissuto, mangiato e suonato con loro e, tuttora, è considerato una delle icone che tiene vivo il mito di Manchester.
fino al 20 novembre
Galleria Ono arte contemporanea, via santa Margherita 10, Bologna
info: www.onoarte.com