Ossessione segnica bidimensionale

Irrazionalità e razionalità, inconscio e coscienza. L’artista come medium, come veicolo per altri mondi, come tramite per l’immaginazione. L’opera indagata, voluta e anelata. La casualità che si coniuga con la predisposizione all’immaginario. L’arte come fuoriuscita inarrestabile, fonte che sgorga, universo che si rivela. Candore e malizia. Attenzione all’iconografia e flusso interiore continuo. Predisposizione per l’astratto che si trasforma in un figurativo onirico e metaforico. Tutto ciò nell’ultimo ciclo di lavori di Arianna Bonamore che l’artista espone nella mostra Osb Ossessione segnica bidimensionale alla galleria Minima di Roma. Perché ossessione? Perché l’opera nasce da uno sguardo che si fissa continuamente sul supporto e che non demorde fino alla soluzione finale. Perché segnica? Perché piena di suggerimenti che si esprimono attraverso la coniugazione di forma e contenuto. Perché bidimensionale? Perché si da tutto insieme sullo stesso piano, ma Bonamore attiva degli indizi che, solo se approfonditi, alludono alla tridimensionalità.

L’Osb, Oriented strand board, è anche un materiale, è legno creato con gli scarti, il legno più resistente e duttile. Nasce un gioco di rimandi: ogni parte della tavola utilizzata, preventivamente pulita, contiene già tutto in sé nell’incastro degli scarti. L’artista non fa altro che tirare fuori attraverso il colore, acrilico e lumocolor, ciò che è già insito nella composizione del materiale. Cromie azzardate e emotive portano a simbologie religiose, filosofiche e personali. Babilonia è composta di torri ripetute. Ne Il gioco delle parti il rapporto è fra il lupo e San Francesco, un elefante e un topo, si manifestano anche un diavolo e altre suggestioni. And now, the ligth! narra di una bambina illuminata da una luce divina che le apre il cuore, la sua purezza contagia anche uno scarafaggio, animale poco gradevole, che viene coinvolto nel concetto espresso. Verso l’alto è un messaggio di trascendenza che porta l’occhio a salire verso l’immenso.

Threes of keys, si ispira alla natura e in particolare agli alberi. Infine, in due Senza titolo, la simbologia della croce ritorna e si impone lampante a un occhio attento; il suggerimento si può definire, da un altro punto di vista, sottile, per la fantasia nella realizzazione. Si scopre nelle opere dell’artista un espressione ludica e insieme di matrice psicologica nell’attenzione al lavoro: ognuno può trovare le sue immagini e i suoi riferimenti, come in un nuovo appuntamento creativo con le macchie di Rorschach.

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