Francesco Lettieri e K-Conjog

Object in mirror are closer then the appear è il live-set che Francesco Lettieri, regista, e K-Conjog, musicista, hanno eseguito nel ciclo di eventi Crosswise ideato da Volume all’Art-core-gallery di Roma il 13 luglio 2012. Già in parte il live era stato presentato al museo Madre di Napoli nel 2011. Il titolo prende il nome dalla scritta che si trova negli specchietti retrovisori delle automobili in America e sta a significare che lo schermo della proiezione può diventare uno specchio. Uno specchio dell’anima: il racconto, in soggettiva, parla dello stato di un uomo appena dopo la morte. In questo interregno l’anima non si trasferisce altrove, ma rivive alcune immagini. Queste immagini non riguardano i momenti belli della sua vita, ma quelli non vissuti a fondo: i momenti transitori, le attese, la quotidianità che in genere non viene raccontata nel cinema o nei video. Così si alternano corridoi, ascensori, treni, camminate nei centri commerciali. Alla fine la telecamera entra nel luogo della performance coinvolgendo lo spettatore in ciò che sta accadendo. Le prime riprese sono molto buie, mentre sul finale si accentua una luminosità come in una catarsi: l’anima va verso la luce. Si legge una tendenza all’astrazione dovuta al processo di post-produzione avvenuto sulle sequenze realizzate che sottolinea la ricerca di far collimare la tecnica con il tema. La camera utilizzata è molto piccola, ha permesso di rubare momenti della quotidianità senza la consapevolezza delle persone riprese in modo da rendere tutto il più spontaneo possibile. La volontà è quella di fermarsi a riflettere sull’introspezione in una società che anche grazie all’avvicinamento alla cultura orientale sta intraprendendo di nuovo un cammino nella direzione di una maggiore spiritualità. In uscita il videoclip Qwerty, con regia di Lettieri e musica di K-Conjog, incentrato sulla storia di una relazione finita male vissuta attraverso dei flash back riflessi sull’iride dell’occhio dell’attrice mentre il personaggio da lei interpretato sta in coma: ancora una apertura verso la profondità. I due artisti creano i loro lavori progettando contemporaneamente sonoro e immagine. C’è un’intesa anche nel momento del live –set: comunicano con gesti e parole per i passaggi di scena ed il montaggio live. Francesco Lettieri, napoletano, vive e lavora a Roma da 5 anni, ha al suo attivo diversi cortometraggi e la video-serie Le storie che invento non le so raccontare, titolo tratto dal dall’omonimo album di K-Conjog a cui si è ispirato, con cui ha vinto numerosi premi. K-Conjog è al secolo Fabrizio Somma, la sua musica si può inquadrare nel genere folktronica ed è anche produttore musicale. Ha al suo attivo numerosi dischi con varie etichette anche straniere ed è in uscita il suo disco Set your spirit freak con l’etichetta americana Abandon Building. Ha collaborato più volte con Valerio Berruti. I due artisti insieme sono in tour fra Spagna e Italia.

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