Solitudini/Loneliness

L'Aquila

Pier Paolo Pasolini, Alda Merini, Beethoven, Fabrizio De Andrè sono solo alcuni degli interlocutori con cui Vincenzo Bonanni intrattiene un dialogo infinito, “ripresi” e impressi nelle sue opere. Ad essere ripresa è la loro arte, il loro saper fare che necessita di un isolamento fisico e mentale, al fine di poter dar vita al processo creativo che per sua stessa natura deve poter avvenire in condizione di solitudine. Intesa come scelta, come necessità creativa che viene vissuta in assoluta sintonia con se stessi o come condizione conflittuale e dolorosa. Ancora, come espressione di malinconia per un sogno infranto o nei confronti di un paesaggio che si è costretti ad abbandonare per poter realizzare un sogno, un’idea, un’aspirazione, una poesia, una canzone, una composizione, un viaggio. L’aspirazione espressa da Bonanni è rintracciabile in questo viaggio, che unisce al percorso visivo un’idea di liberazione, un desiderio di rigenerazione nei confronti del proprio lavoro e la scelta di proporlo in un luogo che adesso ritorna alla vita.

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