L’esotico che stritola

Lo può fare chiunque ma un fumettista riesce meglio di altri. Rendere omaggio a un mito della propria infanzia e trascodificare quel gesto, ossia renderlo fruibile a più livelli, farne un’opera d’arte, tassello dell’immaginario collettivo. Ho in mente tre cose precise scrivendo questo attacco: lo scrittore Emilio Salgari, il disegnatore Paolo Bacilieri e Sweet Salgari, il romanzo grafico che il secondo dedica al primo mandato in libreria da Coconino. Un libro che comincia dalla fine, da quella lettera trovata addosso allo scrittore suicida a colpi di rasoio sulle colline che circondano Torino il 25 aprile 1911: “a voi che vi siete arricchiti con la mia pelle… Chiedo solo che pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna”. Baffi a manubrio, paglietta e sigaretta penzolante, il ritratto di Salgari è soprattutto quello di uno scrittore schiacciato dai ritmi imposti dall’industria dell’intrattenimento, condannato a scrivere le proprie visioni senza mai viaggiare nei luoghi che racconta, vivendo nei quartieri popolari di città in poderosa, contraddittoria, espansione come Verona, Torino e Genova a cavallo tra Ottocento e Novecento. La trovata narrativa più efficace è quella di aver montato le immagini di quelle città con didascalie esotiche, le parole salgariane che evocano paesaggi e personaggi lontanissimi. «Lo vedo un po’ come un antenato di tutti noi che continuiamo a fare oggi questo mestiere di narratori a metà tra realtà e fantasia sfrenata», dice di Salgari l’autore.

E la realtà è data anche oggi da editori voraci e da un mercato asfittico che questo romanzo grafico ha le carte in regola per sfidare. Bacilieri, veronese di 47 anni, appassionato d’architettura e diplomato in Belle arti, esordisce in Francia su A suivre e ha un curriculum molto nutrito tra serialità – i bonelliani Napoleone e Jan Dix, esperto d’arte che i lettori di Inside Art potrebbero adorare – e graphic novel come Durasagra-Venezia uber alles, Barokko o Le avventure di Zeno Porno, sceneggiatore di fumetti Disney ex-agente della Cia, le cui vicende oniriche ambientate nell’Italia del nord-est sono state raccolte in due volumi di Kappa edizioni. Anche Sweet Salgari conferma il segno originalissimo dell’autore che, anche nelle produzioni bonelliane, mantiene un tratto inconfondibile ed eccentrico rispetto alle impostazioni delle serie tanto da rendere irriconoscibile l’apprendistato del giovanissimo Bacilieri nello studio di Milo Manara. Facendo perdere le sue tracce ha conquistato una maturità che il volume rivela anche grazie a un lavoro di ricerca puntiglioso e capace di fornire dettagli per una «tavola sempre più complessa, arricchita da miriadi di linee, retini e texture, tratti di bianchetto e penna bic», come recita la scheda su di lui nell’archivo del festival bolognese Bilbolbul. Il work in progress del graphic novel Sweet Salgari si può seguire sul blog di Bacilieri: http://sweetsalgari.blogspot.com