Grazia Zuccolotto

Suvereto (Livorno)

Ciò che subito colpisce, nella pittura di Grazia Zuccolotto, è la dialettica intensa del segno: quel suo bisogno di mettere ordine in un mondo che nasce (e lei ben lo sa) dal caos. La pittura diventa una sfruttura ben congegnata che compatta la cristallina frantumazione delle forme. I paesaggi, e le figu­re entro essi, nascono dalla ricomposizione di qualcosa che s’era dissolto. La volontà costruttiva dell’artista cerca di risolvere la fenomenicità dell’esperienza in armonia Probabilmente questa scelta nasce da una personalità che ha sempre cercato, nelle difficoltà della vita, di raggiungere, come s’è detto, un ordine.

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