National Geographic, le foto

Storici scatti in bianco e nero, molti dei quali inediti in Italia, provenienti dall’archivio della prestigiosa National Geographic sono raccolti in una mostra presso La fondazione culturale Hermann Geiger di Cecina (Li). Con questa esposizione fotografica, visibile dal 14 luglio fino al 16 settembre, la fondazione inaugura l’attività della nuova sede espositiva che ha inaugurato in pieno centro cittadino, lo scorso 23 giugno. La mostra, dal titolo Il mondo in bianco e nero, è curata da Alessandro Schiavetti ed è stata realizzata con la collaborazione di National Geographic e raccoglie 55 foto storiche realizzate da celebri viaggiatori, ricercatori e naturalisti di inizio Novecento. La fondazione culturale Hermann Geiger, è un ente morale che celebra il farmacista e omeopata svizzero Hermann Geige. E’ attiva dal 2009, senza finalità di lucro, nel settore della cultura e della promozione sociale ed è impegnata nella diffusione dei valori della vita e della pace fra le genti, della dignità e del progresso umani.

La mostra, che si distribuisce sui due piani dello spazio espositivo, ben coniuga gli obbiettivi della fondazione con quelli della National Geographic Society. Infatti ricordiamo che National Geographic society è una delle organizzazioni con scopi scientifici e didattici più grande al mondo, fondata a Washington D.C. nel 1888 con l’intento di incrementare e diffondere la conoscenza geografica e promuovere la protezione della cultura dell’umanità, della storia e delle risorse naturali. Le meravigliose foto in esposizione, scattate in diverse zone del mondo, coprono un arco temporale che va dal 1880 al 1950 circa. Diciassette sono i fotografi che sono rappresentati. Clifton R. Adams, J. Baylor Roberts, Edwin L. Wisherd e B. Anthony Stewart attraverso i loro viaggi negli Stati Uniti, hanno documentato momenti di vita di persone comuni tra gli anni venti e quaranta del novecento. Ray V. Davis e Willis T. Lee sono tra i primi, invece, ad aver immortalato la bellezza delle Carlsbad Caverns, le incredibili grotte del New Mexico considerate patrimonio dell’umanità. Attraverso le sue fotografie A. B. Lewis, risalenti all’inizio del XX secolo, racconta il suo viaggio nelle isole della Melanesia e in Nuova Guinea, terra immortalata anche dal capitano Frank Hurley. Il dr. Joseph F. Rock, durante il suo soggiorno quasi trentennale in Cina e Tibet, ci ha lasciato numerose fotografie della vita dei buddisti di quelle terre.

Ritraggono invece tribù africane alcune foto di Volkmar K. Wentzel e di Vittorio Sella. George Shiras III è invece il primo a scattare fotografie con il flash (in notturna) ad animali selvatici. I ritratti del Barone Wilhelm von Gloeden si distinguono per avere come soggetto soprattutto i giovani di Taormina, raffigurati principalmente in pose classiche. I viaggi di Maynard Owen Williams sono testimoniati dalle fotografie scattate a Parigi, ma anche in India, mentre Pierre Daye documenta il colonialismo nello stato del Congo Belga. Le fotografie di Alexander Graham Bell, il secondo presidente della National Geographic society, ritraggono gli esperimenti di volo compiuti da lui e dai suoi assistenti all’inizio del Novecento. La spedizione Terranova in Antartide del 1910-13, guidata dal comandante Robert Falcon Scott, è documentata attraverso le immagini scattate da Herbert G. Ponting. Il percorso espositivo si arricchisce inoltre dalla biografia dei diversi fotografi e di alcune apparecchiature fotografiche storiche.

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