Bill Viola a villa Panza

Varese

Bill Viola, uno dei simboli della video arte, è celebrato dal Fai, il Fondo ambiente italiano, con la mostra Reflections, a cura di Kira Perov, ospitata nelle sale delle scuderie e del primo piano di villa Panza; nome di prestigio che sommato alla splendida collezione permanente della villa, riconferma ancora una volta questo luogo come un importante centro per  l’arte contemporanea in Lombardia. L’antologica mette in scena undici videoinstallazioni della durata dai 6 ai 60 minuti, appartenenti a un vasto arco cronologico, dalla metà degli anni Settanta al primo decennio del Duemila, e al contempo scelte in stretto dialogo con l’ambiente in cui sono collocate. “Fil rouge” del percorso è quello di una spiritualità, seppur mediata tecnologicamente, costituita in un viaggio a tappe tra luci, ombre, colore e anche un pizzico di misticismo.

Reflections perché la parola evoca i riflessi risplendenti dell’acqua, che al centro dell’interesse dell’ autore è uno degli elementi primari, ma sono anche riflessioni attorno alla condizione dell’uomo in tutte le epoche, passato, presente e futuro, vita terrena e ultraterrena. Così avviene in Nantes tryptich (1992), un trittico da sapore medievale ma composto da tre schermi, dove si avvicendano le varie fasi della vita dell’uomo: da un lato la nascita del figlio, nel centro una figura sospesa in acqua e dall’altro lato, contrapposto al primo, gli ultimi momenti di vita della madre. Senza alcun filtro Viola cerca di svelare i segreti della vita e della morte. O ancora in Emergence (2002) dove Bill Viola prende in prestito il tema del cristo al sepolcro ispirandosi a un affresco di Masolino da Panicale. The sleepers (1992), video esposto per la prima volta in Italia, proietta figure di dormienti su schermi in bianco e nero posti in fondo a sette barili di latta bianca pieni di acqua. L’essere umano rimane il tema costante della sua ricerca, protagonista in The innocents (2008) o in Three women(2008) dove l’artista indaga il nulla.

Bill Viola, classe 1951, è considerato un genio lirico e poetico della videoarte, è pioniere della tecnica filmica in formato videotape che sperimenta a partire dal 1972 insieme ad altri due maestri come Bruce Nauman e Nam June Paik. Confessa Bill Viola: “Una delle cose che la videocamera mi ha insegnato è stata quella di vedere il mondo, lo stesso mondo che vedono i miei occhi, nel suo essere metaforico e simbolico. Questa condizione è infatti sempre presente, latente nel mondo che ci circonda”.
Fino al 28 ottobre
Villa Panza, piazza Litta 1, Varese
Info: www.fondoambiente.it/beni/villa-e-collezione-panza.asp