“Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale, di che sesto gli archi dei porticati, di quali lamine di zinco sono ricoperti i tetti; ma so già che sarebbe come non dirti nulla. Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato”, scrive Italo Calvino in Le città invisibili. E Urban style, esposizione collettiva che ha aperto le porte dello spazio Studio arte fuori centro, proietta il visitatore in una realtà parallela, come s’egli si trovasse proprio all’interno del celebre romanzo calviniano.
Loredana Rea, curatrice della mostra, ha lanciato una particolare sfida ad un gruppo eterogeneo di quarantadue artisti: in base al tema della città ogni autore si è trovato ad interpretare e risolvere a suo modo vedute e conflitti derivanti dalla continua trasformazione del paesaggio urbano, ciascuno con la propria diversità d’esperienza. È infatti così che, in base a dimensioni fissate dalla stessa curatrice (40×40), gli artisti si sono confrontati con la materia, la pittura, la fotografia e persino la poesia, atte a restituire la propria visione del mondo urbano, riuscendo a realizzare un racconto polifonico in cui dissonanze e armonie contribuiscono a creare un panorama assai variegato e complesso.
Materiale organico e piccole installazioni convivono sui bianchi muri della galleria, restituendo immagini ogni volta diverse ed interessanti, che forniscono colorate chiavi di lettura delle figure non cristallizzate, ma mobili e sfuggenti degli agglomerati urbani, e delle loro forme trascese. «Negli spigoli delle vie, negli specchi scuri delle finestre – commenta la curatrice – negli intonaci scrostati, nelle vetrine colorate, negli autobus colmi di persone, negli scheletri degli edifici che attendono di essere costruiti o nei tracciati di nuove strade ognuno potrà leggere, come nelle linee familiari della propria mano, le storie di altre esistenze».
Fino al 20 aprile
Studio arte fuori centro, via Ercole Bombelli 22, Roma
Info: www.artefuoricentro.it