Tutta l'ambiguità di uno scatto

Fondazione Bevilacqua la Masa presenta, nella galleria di piazza San Marco, Venezia, Doppio gioco. L’ambiguità dell’immagine fotografica". La mostra, realizzata in collaborazione con la fondazione Fotografia, raccoglie una selezione delle opere di artisti internazionali della collezione di fotografia contemporanea della fondazione cassa di risparmio di Modena. L’esposizione, a cura di Filippo Maggia, punta su immagini in apparenza scherzose e ludiche, ma in realtà raccontano temi attuali e controversi. 59 spunti di riflessione su argomenti difficili come la manipolazione dell’informazione o la disillusione delle giovani generazioni. Un urlo critico al mondo che si ferma all’apparenza senza scavare oltre il visivo entrando nelle viscere del reale. Si affrontano concetti complessi, senza tempo, capaci di coinvolgere qualsiasi pubblico perché nascosti dentro ognuno di noi, dal rapporto di un popolo col proprio passato allo spazio dell’individuo in un sociale ancora troppo intriso di contraddizioni, con approcci differenti e modulazioni dettate dalla diversa provenienza culturale.

Zbigniew Libera
, artista polacco, ad esempio riflette su quanto la discrepanza possa essere incredibilmente spiazzante come per l’installazione ritratta nelle undici fotografie che si presenta sotto forma di un vero e proprio giocattolo. Gli scatti, intitolati "Lego concentration camp", ricostruiscono con i celebri mattoncini, le immagini stereotipate dei lager nazisti rimaste indelebili nell’immaginario collettivo. Un opera, provocatoria, dove Libera allude alla facilità mediatica con cui ci relazioniamo con una delle pagine più tragiche del Novecento, nonostante orrori purtroppo simili, dai gulag sovietici alle repressioni balcaniche, abbiano potuto, e possano, ripetersi ancora. Se alcune delle opere indagano il rapporto con un recente passato, altre lavorano e scavano nel presente.

"We are the world"
è la videoinstallazione del cameruniano Goddy Leye costruita sulle note della stessa canzone che nel 1985 Michael Jackson e Lionel Richie scrissero per l’importante raccolta fondi a favore dell’Africa. Oggi viene rivisitata mantenendo un importante valore comunicativo per denunciare, con estrema semplicità, tutto il carico di pregiudizi nei confronti di un continente considerato ancora inferiore. In mostra 49 fotografie, 9 video e un’installazione di numerosi artisti. Anetta Mona Chisa & Lucia Tkacova, Romania e Slovacchia, Philip Kwame Apagya, Ghana, Fikret Atay, Turchia, Cao Fei, Cina, Wong Hoy Cheong, Malesia, Priyanka Dasgupta, India, Samuel Fosso, Camerun, Hung-Chih Peng, Taiwan, Iosif Kiraly, Romania, Julius Koller, Slovacchia, Yasumasa Morimura, Giappone, Ivan Moudov, Bulgaria, Marco Pando, Perù, Mladen Stilinovic, Croazia, Tabaimo, Giappone, Yang Zhenzhong, Cina e David Zink-Yi, Perù.

fino al 24 giugno
Fondazione Bevilacqua la Masa, galleria di piazza San Marco, Venezia
www.bevilacqualamasa.it