Le pieghe della luce

È un percorso di vita particolare quello di Sidival Fila, artista italo-brasiliano in mostra fino al 20 aprile all’ex Gil di Roma con Le pieghe della luce. La mostra, curata da Carlo Ciccarelli e Silvia Pegoraro, attraverso l’esposizione di una trentina di opere, traccia una rappresentazione completa della sensibilità di Sidival e della sua arte informale, come lui stesso definisce il suo lavoro.
Sidival è tra i migliori esponenti attuali della linea di ricerca spazialista inaugurata da Lucio Fontana. Guardando la sua opera si riconosce un profondo amore per l’intensità lirica della materia, al quale unisce però una altrettanto profonda essenza strutturale, concettuale e spirituale.

Come lo stesso artista afferma, è proprio Lucio Fontana una delle sue fonti di ispirazione, anche se la sua opera si differenzia nella tecnica. Nessun taglio viene usato per dare forma alle sue tele, piuttosto è il continuo rincorrersi di pieghe e giochi di luce che traccia ombre e volumi creando un effetto di introflessione. Il risultato è un lavoro di grande intensità e rigore formale. Anche se si tratta di arte astratta e le figure sono assenti, ci si sente accompagnati dalla sensazione di una corporeità traslata dove le figure non emergono al primo sguardo, ma compaiono gradatamente in una continua tensione tra sostanza materica e struttura volumetrica. 

Le opere sono realizzate grazie al recupero di materiali poveri o obsoleti: carta, legno, vecchie tele e stoffe, svariati metalli, materassi consunti o gesso. Sidival riesce a plasmare questi materiali dando forma a pieghe che si fanno strumenti espressivi privilegiati.

L’amore per l’arte inizia a diventare una passione già in giovane età, da adolescente. È nei movimenti moderni dall’impressionismo al cubismo che muove i primi passi. Quando Sidival si trasferisce in Italia approfondisce anche lo studio della pittura e della scultura. Dopo cinque anni da suo arrivo, Sidival prende i voti e per quasi diciotto anni non si dedicherà più all’arte fino a quando nel 2006 non si occuperà di alcuni lavori di restauro.

 È questo timido approccio che lo porta a realizzare una prima mostra personale nel convento di S. Bonaventura di Frascati e nel 2010 a partecipare alla mostra Trasparenze, arte per le energie rinnovabili, presso il Macro Testaccio di Roma, dedicata allo sviluppo sostenibile.
Il suo impegno trova oggi espressione della mostra ospitata all’Ex Gil, a chiusura della quale verrà pubblicata una monografia che documenterà tutto il percorso espositivo e l’opera generale dell’artista.

Fino al 20 aprile

Ex GIL, Largo Ascianghi 5, Roma

Info: www.ulissegallery.com