Regista, attore, presentatore televisivo, comico e scrittore. Takeshi Kitano, noto anche come Beat Takeshi, in almeno una delle sue versioni è ben noto in tutto il mondo. In Giappone, sua terra d’origine, gode di una fama ineguagliabile, grazie anche alla sua straordinaria capacità di muoversi con disinvoltura attraverso media diversi, passando dal cinema alla televisione fino ad arrivare al teatro, e cambiando totalmente generi e stili di regia, di recitazione e creazione. Ma fino a oggi soltanto in pochi, in patria come nel resto del mondo, conoscevano Takeshi Kitano come artista. Dopo un gravissimo incidente motociclistico nel 1994, durante la lunga convalescenza, l’artista inizia a dedicarsi alla pittura a cui si appassiona sempre più. I suoi primi lavori compaiono silenziosamente nel film Hanabi, come caleidoscopici riferimenti autobiografici. Inizia così la creazione di un mondo di immagini, colori e idee dai toni "naif" e surreali che il regista afferma di realizzare durante le lunghe notti insonni.
Sulla scia del successo ottenuto a Parigi presso la fondazione Cartier per l’arte contemporanea nel 2010, Kitano espone per la prima volta le sue opere al pubblico giapponese, presso la Tokyo Opera city. L’esposizione è come un parco dei divertimenti, unione di cultura pop, immaginazione e scienza. La tradizione e l’invenzione, la bellezza e il "kitsch" si fondono insieme e trasportano i visitatori nel mondo di Takeshi Kitano, un mondo di quadri, installazioni interattive, video, assurdi progetti di strambi macchinari e vasi zoomorfi realizzati a Venezia. Ognuno dei lavori rispecchia una parte della personalità dell’artista, la sua creatività e il "sense of humor" tipico di Kitano. Un’esplosione di colori come nei disegni infantili, che lo stesso Asakusa kid afferma essere stata influenzata dal lavoro del padre, imbianchino. Un percorso che si snoda tra "workshops", immagini bizzarre, "gag" e giochi e che parla agli adulti attraverso il linguaggio dei bambini, tra attrazioni e momenti di riflessione. Un grande autoritratto dove molti sono i cenni autobiografici e gli indizi che compaiono tra le varie opere, o direttamente sulle opere stesse, che rimandano al nome e a eventi della vita di Takeshi Kitano.
La mostra, iniziata il 13 aprile, è l’asso nella manica dei curatori: nel mondo dell’arte di Tokyo, dove solitamente le esposizioni, anche dei più grandi nomi internazionali, cambiano al massimo ogni tre mesi, Takeshi Kitano "Gosse de paintre" è pianificata fino al 2 settembre. Imperdibile.
Fino al 2 settembre
Opera city art gallery, 3-20-2 Nishi-shinjuku, Shinjuku-ku, Tokyo
Info: www.operacity.jp