Fra arte e scienza

Infinitamente, il festival dedicato alle scienze e alle arti che si è svolto a Verona lo scorso marzo ha presentato, tra le varie iniziative, Il mondo di Cecilia Webber. La prima mostra in Italia e in Europa. Nata in un piccolo villaggio immerso tra le campagne e le foreste del New Hampshire, è una delle più originali giovani artiste statunitensi. Ha imparato ad osservare e amare fino da bambina la natura grazie anche all’esempio del padre, architetto di giardini. Cecilia è stata una bimba timida che trascorreva intere giornate solitarie a stretto contatto con l’ambiente naturale, sviluppando un interesse sempre più preciso per ogni suo più piccolo elemento, come i fiori, le foglie e gli insetti. La passione per la natura l’ha portata a laurearsi in scienze alla university of Southern California.

In seguito concentra gli studi sul cervello a medicina come “research assistan” in neuroscienze. Come accade in campo scientifico, dove la professionalità e l’attenzione al dettaglio sono fondamentali, anche nella sua realtà artistica Webber osserva il mondo con altri occhi, visionari ma attenti all’originale fascino della flora e della fauna. Le sue, sono opere digitali in cui, come in un magico puzzle, riproduce con precisione la meraviglia delle forme e dei colori della natura il tutto umanizzando le immagini. Un arte che vola tra il sogno seguendo criteri velati e nebulosi toccando la sfera dell’antropomorfismo. «Ho cominciato a creare composizioni di fiori umani – afferma Webber – dopo aver fatto una foto alla mia schiena con l’autoscatto; ricordava incredibilmente un petalo. Da lì poi ho fatto il resto. Mi auguro che le mie immagini artistiche abbiano un impatto positivo su coloro che ne fruiscono, in modo tale che emerga la relazione profonda fra l’essere umano e la natura. Le possibilità offerte dalla fotografia digitale sono un incredibile strumento che mi permette di esplorare e ricreare il mondo che ci circonda con l’intento di contribuire a creare la consapevolezza necessaria a salvare il pianeta».

L’artista ha esposto nelle principali città degli Stati Uniti. Dal 2010 “Flowers series” è in esposizione permanente al Renown hospital di Reno, come parte di un progetto di arte terapia. Nel febbraio 2011 la serie Butterfly è stata presentata in anteprima nella prestigiosa “location” del Barneys in madison avenue, New York.

Fino al 30 giugno
Museo civico di storia naturale, Lungadige porta vittoria 9, Verona
Info: www.infinitamete.univr.it
www.ceciliawebber.com