Paint?!, Gianfranco Zappettini e l’astrazione analitica europea è il titolo della mostra, in corso nel centro storico di Lucca, presso il Lucca center of contemporary art (Lu.C.C.A.). La personale celebra la figura di uno dei maestri italiani che prese parte all’astrazione analitica, corrente sviluppatasi in europa intorno gli anni Settanta. La mostra, curata da Maurizio Vanni e Alberto Rigoni, organizzata in collaborazione con la fondazione Zappettini, ha inaugurato il 31 marzo e resterà aperta fino al 27 maggio 2012. Sono esposte una trentina di opere di Gianfranco Zappettini (Genova 1939) rappresentative di due differenti fasi del suo lavoro, quella storica, che lo ha lanciato in Italia e all’estero, e la serie attuale, La trama e l’ordito, accanto ai lavori di alcuni tra i principali rappresentanti che con lui condivisero una simile ricerca.
Fondatore assieme al collega tedesco Winfred Gaul e al critico Klaus Honnef della Pittura analitica, Zappettini ha contribuito con i suoi celebri bianchi, le tele sovrapposte e i suoi scritti teorici alla riformulazione del linguaggio pittorico. La pittura analitica si inserisce nella corrente dell’astrazione e, pur distanziandosi dalle loro elaborazioni teoriche, è, come questa, comprensibile solo a partire dalla volontà di azzerare l’opera tipica dell’arte concettuale. La tecnica pittorica diventa essa stessa l’oggetto d’indagine dell’artista perdendo ogni connotato di referenzialità, di riferimento naturalistico o anche semplicemente realistico, abbandonando dunque ogni volontà di rappresentare. Artisti italiani, così come francesi, olandesi e tedeschi, parteciparono alla riflessione e riformulazione del linguaggio pittorico e all’analisi dei suoi mezzi operativi. La Pittura analitica, per le sue caratteristiche, fu un vero e proprio unicum nel panorama dell’epoca e numerose furono le partecipazioni degli artisti a esposizioni di livello internazionale, come la Biennale di Venezia e Documenta di Kassel. Tramite i lavori di 16 artisti, affiancati a quelli di Zappettini, nelle sale espositive del Lu.C.C.A, sono anche riproposte quattro mostre rappresentative di momenti cardine di quel percorso internazionale.
La ricerca attuale di Gianfranco Zappettini, invece, è focalizzata sull’indagine sul significato metafisico della creazione, per lui opera per eccellenza, in stretta relazione alla fascinazione che l’artista nutre per le filosofie orientali. La ricerca di elevati livelli di conoscenza interiore lo hanno portato anche ad attribuire un valore profondo al lavoro di tessitura. Ne consegue la sua riflessione sulla dualità di trama e ordito, dualità che gli ha permesso di estendere l’indagine sui colori, traendo ispirazione dal mondo simbolico e metafisici, utilizzando oltre al tipico bianco, il blu, il rosso, il nero e il giallo. Molto varie le tecniche e i materiali che Zappettini utilizza per i suoi lavori su tela: dallo spago al nylon, dalla griglia gommosa wallnet alle resine, dalla polvere di quarzo al gesso e granuli di marmo, dalla tecnica fotografica alla grafite. Cromie e oggetti industriali desunti dall’edilizia o elementi plastici atipici per la pittura, sono i suoi quotidiani strumenti di lavoro. Il risultato di questo singolare approccio sono tele monocrome dal colore piatto, uniforme e profondo. I lavori sono il frutto di gesti consapevoli e attenti, di una stratificazione del colore sulla superficie calibrata e programmata.
Fino al 27 maggio 2012
Lu.C.C.A, via della Fratta 36, Lucca
Info: www.luccamuseum.com