1969, quando tutto è cambiato

Un’intensa ed efficace cronistoria del 1969, L’anno in cui tutto è cambiato, è proposta dalla galleria Ono arte contemporanea di Bologna, attraverso un’ottantina di rare fotografie d’autore, scattate da chi questo pezzo di storia l’ha seguito in diretta: Andrew Maclear, Baron Wolman, Tom Hanley, Barrie Wentzell, Tazio Secchiaroli, Bill Owens, Robert Altmann, Lisa Law. Il risultato è una mostra che come una lente di ingrandimento su quegli anni, mette a fuoco i segni principali di un passaggio epocale, quello che dagli anni ’50 e ’60, sinonimi di boom economico, ma anche di rock’n’roll, amore libero, droghe, antimilitarismo, lotte per la conquista di diritti civili e politici, condusse verso i successivi anni di piombo, dove l’estremizzazione della dialettica politica ha portato alla distruzione di sogni e speranze.

E proprio nel 1969 si incrociano spinte diversissime tra loro, a volte opposte e a tratti complementari, come lo slancio positivo legato al sogno americano e il parallelo sgretolamento delle certezze degli anni precedenti. La mostra bolognese documenta fatti accaduti sia sul fronte europeo che su quello americano: politica, arte e musica di questi anni ricchi di fermento. In mostra alcuni degli avvenimenti che hanno segnato questo periodo, sopratutto dal punto di vista musicale, si va dalla ultima esibizione dei Beatles sul tetto della Apple Corps, a Saville Row, alla pubblicazione del loro album Abbey Road, fino al matrimonio di John Lennon e Yoko Ono e allo sfaldarsi del gruppo. Parallelamente i Rolling Stones sono colpiti dalla morte di Brian Jones e subiscono un duro colpo durante il concerto ad Altamont, quando un giovane di colore venne ucciso da uno degli Hell’s Angels, assoldati dalla band come servizio d’ordine.

Sempre in quell’anno Charles Manson compie la strage a cielo drive in cui muore la moglie incinta di Polanski. Ma non è tutto: ci sono i mitici concerti a Woodstock e all’Isola di Wight, mentre gli Who incidono Tommy e i Pink Floyd realizzano album concettuali con Ummagumma, mentre la cinematografica americana fa i conti “Easy rider” e l’Italia vede nascere capolavori come Satyricon di Federico Fellini.

Fino al 12 aprile
Galleria ONO arte contemporanea, Bologna, via Santa Margherita 10
Info: www.onoarte.com