Mettere ordine nel caos

Giovedì 22 marzo la Gagosian gallery di Roma ha inaugurato, alla presenza dell’artista, la mostra “The 5-7-9 Series” di Walter De Maria. L’artista americano, importante punto di riferimento dell’arte contemporanea sin dalla metà degli anni Sessanta, presenta a Roma tre particolari installazioni che sono in costante dialogo non solo con il passato, ma che anche a livello geografico creano un "divertisemment" con le altre esposte in importanti gallerie di tutto il mondo, dalla Gemaldegalerie di Berlino al Chichu art museum di Naoshima in Giappone. I tre pezzi esposti sono un raffinato e cervellotico risultato della ricerca "Minimal" di De Maria: la presenza di progressioni geometriche e numeriche, combinate con la materia, sembrano contribuire all’ordine del caos cosmico, annullando il frastuono delle contingenze moderne a favore della concentrazione sulle immagini.

Ordine e casualità sono infatti gli elementi coi quali l’artista da sempre gioca, in questo caso attraverso il lavoro di un brillante e massiccio acciaio: una prima scultura poligonale ospita il movimento rigorosamente programmato di una sfera, una seconda composta da ventisette elementi di cinque, sette e nove lati ed una terza composta di undici barre con undici lati ciascuna, creano potenti effetti scenografici. Le imponenti installazioni riescono infatti ad interagire con l’ambiente circostante e con il movimento dei visitatori, che di certo non possono restare indifferenti: il lavoro di De Maria colpisce infatti in tre modi diversi, in base alle differenze di approccio.

Le prime a venirne catturate saranno di certo le menti matematiche, che non possono evitare di contare, notare le differenze tra segmenti, cercare di capire le logiche interne, così come per ciò che concerne gli “addetti ai lavori”, i quali certamente rimarranno affascinati nel confronto con queste creazioni puramente minimaliste fuori tempo massimo. La vera genialità di De Maria è però nell’aver creato delle immagini così potenti ed emozionanti da poter coinvolgere persino una terza categoria, quella animata dal pubblico meno esperto, che da sempre fatica a rapportarsi e apprezzare i risultati di un’estetica spesso fredda ed impersonale: nonostante l’utilizzo di elementi monocromi e riflettenti, le suggestioni che le composizioni riescono a creare colpiranno persino il pubblico più diffidente.

Fino al 29 maggio
Gagosian Gallery, via Francesco Crispi 16, Roma
Info: 0642086498
www.gagosian.com