Scattare dalla finestra di casa

Venezia, Magazzini del sale, all’interno degli affascinanti spazi dell’accademia di Belle arti e del Bucintoro dopo aver toccato le città di mezzo mondo, "Through my window" del fotografo coreano Ahae, si ferma sul suolo della Serenissima. Proposta la prima volta negli splendidi spazi del Grand central terminal di New York, la mostra è stata poi alla National gallery di Praga, nei Kew gardens di Londra, alla Vremena goda galleries di Mosca e a Firenze, ospite del Museo nazionale della fotografia Alinari. Dopo Venezia, la mostra volerà ai Giardini delle tuileries di Parigi. Il progetto, a cui l’artista sta lavorando da due anni è curato da Keith H. Yoo e propone 114 fotografie selezionate tra gli oltre un milione di scatti che Ahae ha fatto negli ultimi due anni dalla stessa finestra del suo studio, nella Corea del Sud, dove vive e lavora.

Imprenditore, inventore, ambientalista e fotografo. Nasce nel 1941 a Kyoto, in Giappone, dove la sua famiglia era stata costretta a trasferirsi durante il dominio coloniale. Alla fine della seconda guerra mondiale rientra in patria, la penisola sudcoreana, dove trascorre la maggior parte della vita. A 35 anni fonda la sua prima azienda e grazie ai suoi interessi diversificati progetta e inventa prodotti di ogni tipo, dagli articoli per la casa a bellissime imbarcazioni e piccole navi d’altura che ora solcano le acque del fiume Han a Seoul. Ahae ha sempre fatto tutto il possibile perché le sue attività non fossero in conflitto con l’ambiente. La passione e il rispetto per la natura sono fondamentali. Negli anni Settanta si avvicina al mondo della fotografia, collezionando macchine fotografiche e da alcuni anni si dedica pienamente a questa attività.

Due anni, una finestra, molta forza e una innata sensibilità di scovare il momento irripetibile. Questo l’originale lavoro di un artista che supera le stagioni, le condizioni atmosferiche, le fasi lunari per urlare la sacrale responsabilità che dobbiamo assumerci nei confronti del mondo. Un coerente e giustificato senso civico che tuteli il pianeta. Per non alterare lo scenario naturale al di là della sua finestra, l’artista non si concede nemmeno il condizionatore nello studio, nonostante la torrida e afosa estate coreana. Con la finestra aperta è esposto ai venti freddi e pungenti dell’inverno così come al sole rovente e alle zanzare dell’estate. Con una media che va dalle 2mila alle 4mila fotografie al giorno, ogni scatto rappresenta un’esperienza unica.

fino al 24 aprile
Magazzini del Sale, accademia delle Belle arti e Bucintoro, Dorsoduro 262, Venezia
www.accademiavenezia.it