Tutto il selvaggio della fotografia

Un prestigioso premio annuale che si svolge dal 1964 e che nell’edizione 2011 ha visto partecipare oltre quarantamila concorrenti provenienti da tutto il mondo. Numeri a supporto della mostra “Wildlife photographer of the year” che espone oltre cento immagini vincitrici nelle diciassette categorie del concorso indetto dal Natural history museum di Londra in collaborazione con il Bbc wildlife magazine.

Fino all’otto maggio è il Forte di Bard, polo culturale della Valle d’Aosta, ad accogliere la prima tappa del tour mondiale della rassegna fotografica che propone una serie di scatti provenienti anche da paesi molto lontani (Cambogia, Moldova, Brunei e Kirghizistan). Un incremento, in questa edizione, per le fotografie inviate da Russia, India e Cina. Il premio più ambito, il “Veolia environnement wildlife photographer of the year” è stato assegnato al fotografo spagnolo Daniel Beltrà per il suo scatto Still life in oil: otto pellicani salvati dalla marea nera a Fort Jackson in Louisiana. Nella categoria che va dagli undici ai quattordici anni, il giovanissimo polacco Mateusz Piesiak si è aggiudicato il “Veolia environnement young wildlife photographer” con l’istantanea Pester power, che ritrae una giovane beccaccia di mare nel tentativo di strappare un pezzetto di cibo ad un esemplare adulto.

Riconoscimenti anche per due fotografi italiani: il varesino Marco Colombo ha vinto il premio nella categoria Ritratti di animali con la sua Sinuosità (protagonista una natrice femmina immortalata accanto ad un ruscello); il valdostano Stefano Unterthiner, invece, si è aggiudicato il primo posto nella categoria Visioni creative della natura (fotografia Illusione) e il suo scatto Disposizione di cigni ha ricevuto una menzione speciale nella categoria Ritratti animali.

Fino all’ 8 maggio
Forte di Bard, Aosta
Info: www.fortedibard.it

Immagini: copyright David Fettes e Paul Goldstein/ Veolia Environnement Wildlife Photographer of the Year 2011