Nella galleria Francesco Zanuso si ammirano le opere di un noto artista scomparso nel 2004, ma la cui fama ancora traspira dalle sue sculture come fosse una luce atemporale. Carlo Mo (Piovene Rocchette, 1923) si esibisce nuovamente, dunque, mostrando non solo sculture in acciaio e bronzo ma anche disegni in acrilico, a gessetto, a carboncino su carta fatta a mano o cartone: figura di cavalli che leggeri sembrano muoversi nello spazio del foglio, composizioni astratte che accompagnano le sue ricerche scultoree. I colori sono solo abbozzati ma suggestivi.
Presenti un cavallo in bronzo e alcune sculture in acciaio dove spioventi angoli aguzzano l’ingegno verso una determinata analisi spaziale. «La scultura non può essere solo forma o rappresentazione, – spiega Carlo Mo – è spirito, pensiero, desiderio e sentimento. Nella mia scultura ho sempre cercato di mettere la luce, essendo la scultura parte di un pensiero, è fondamentale che essa blocchi e imprigioni la luce». Questo fu reso facile dal materiale che utilizzò per trent’anni: l’acciaio inossidabile in grado di fermare la luce. In molti scrissero di lui. Giovanni Arpino lo definisce "Lo scultore dei grandi spazi". Filippo Tartaglia lo ricorda così: «Le opere realizzate sono simili al suo autore, possenti, fuori scala, imponenti e nello stesso tempo leggere, quasi instabili». Davide Lajolo ricorda: «Carlo Mo guarda le cose da dentro. Ha questa magia: guarda pensando per scoprire prima dell’aspetto scoperto l’intimità dell’anima. Dal misterioso che c’è dentro ogni uomo e ogni oggetto, Mo risale alla realtà».
Dopo gli studi universitari e un viaggio nel centro dell’Africa, Mo inizia a esporre in Italia in personali a Milano, Roma e Messina. Per dieci anni regge la cattedra di scultura all’intero della nuova accademia di Milano. Tra le sue opere scultoree si ricorda L’Attesa, un’opera composta da acciaio e altri due materiali, il marmo nero e il corten; Deposizione, una fusione di in bronzo e corten; Il sogno in filo di rame e Verso Itaca un ala in acciaio inox, costruita per l’autostrada Milano Serravalle.
Fino al 27 marzo
Galleria Francesco Zanuso, corso di porta vigentina 26, Milano.
Info: 3356379291
www.galleriafrancescozanuso.com