Klimt ritorna a Venezia

A quasi un secolo dalla sua acclamata partecipazione alla Biennale di Venezia del 1910, Gustav Klimt torna in laguna come protagonista di una straordinaria rassegna nelle sale del museo Correr, occasione ideale per festeggiare il 150° della sua nascita, 1862-2012.  La mostra Gustav Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione è curata da Alfreid Weidinger, uno dei massimi esperti dell’artista austriaco. In esposizione, oltre ad un ciclo eccezionale di dipinti, anche rari e preziosi disegni, mobili e raffinati gioielli e un elaborato progetto di ricostruzioni di interessanti documenti storici, la genesi e l’evoluzione, in ambito architettonico e pittorico, dell’opera di Klimt e di quanti con lui diedero vita alla Secessione viennese come Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser, e soprattutto l’amico di tante avventure intellettuali e progettuali, Josef Hoffmann, architetto e "interior designer".

Infatti è proprio con la sua collaborazione che Klimt conosce l’evoluzione artistica viennese e l’alba della "sacra primavera", uno dei temi centrali della rassegna, che mostra come in breve tempo questi due straordinari personaggi fossero capaci di condividere incarichi, clienti e amici. Gustav Klimt è il pittore più rappresentativo dell’ "art nouveau", nonostante una formazione artistica tradizionale, infatti quattordicenne viene ammesso alla Kunstgewerbeschule, scuola d’arte e mestieri del Museo austriaco per l’arte e l’industria, dove studia svariate tecniche artistiche, dal mosaico alla ceramica, nel rispetto dei canoni accademici e della storia dell’arte del passato, in seguito studi e percorsi evolutivi lo portano a diventare massimo rappresentante artistico dell’epoca. Nelle sale è possibile osservare riunite per la prima volta insieme la Giuditta I, 1901 e l’opera Giuditta II, 1909, oltre ad alcuni capolavori del Belvedere di Vienna, l’istituzione proprietaria della più consistente collezione di olii su tela dell’artista.

Per marcare e sottolineate l’influenza di Klimt sulla cultura figurativa italiana, sono esposti alcuni tra i più grandi rappresentati del periodo: il grande ciclo decorativo di Vittorio Zecchin, Le mille e una notte, e Primavera di Galileo Chini, concessa in prestito dalla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma. Elemento chiave dei lavori di Klimt è la figura femminile. Anche quando rappresentano figure allegoriche, le donne sono visibilmente ritratte da personaggi della vita quotidiana come ad esempio le prostitute spesso coccolate dalle citazioni classiche nel contesto del quadro, raffigurate con acconciature vaporose e trucco pesante, regalano un ebrezza artefatta che va oltre il giudizio volando in un sogno di un reale che cambia.

fino all 8 luglio
Museo Correr, piazza San Marco 52, Venezia
www.museiciviciveneziani.it