Il padiglione italiano dell’expo Shanghai 2010 ha avuto un tale successo da fare sì che il 24 marzo 2012, a due anni circa dalla sua prima inaugurazione, ha riaperto i battenti proponendo al pubblico cinese, così attirato dal "made in Italy", una nuova ricca selezione di arte, artigianato, design e tecnologia provenienti dalla nostra penisola. La mostra originaria, realizzata dalla Triennale di Milano, e intitolata La città dell’uomo, aveva registrato un’affluenza record di oltre 10 milioni di visitatori. Presumibilmente, questo nuovo appuntamento, battezzato Tradizione e innovazione, l’Italia in Cina, non riuscirà a raggiungere la stessa ragguardevole cifra, visto che manca il richiamo della manifestazione internazionale del 2010, ma c’è da credere che sarà comunque un successo.
Davide Rampello, curatore della mostra insieme a studio Cerri e associati, ha suddiviso la rassegna in sette sezioni che si susseguono l’una all’altra negli immensi spazi del padiglione. L’allestimento si apre con la copia in bronzo del David di Michelangelo, icona per eccellenza dell’arte italiana, “che instaura un dialogo silenzioso con la ricostruzione del fronte scenico del teatro Olimpico di Vicenza, opera del Palladio”, in una sorta di piazza utopica che si schiude su di una collezione di ori e gioielli antichi e moderni. Non ci si ferma ad arte e artigianato. La seconda sezione, infatti, fa da palcoscenico ad alcune eccellenze capaci di coniugare al meglio scienza e design, come il veicolo ibrido a energia solare Apollo mecc-sun, progettato dal Politecnico di Milano.
Il cuore dell’esposizione, però, è rappresentato dalla sezione curata dai Musei civici di Venezia, in cui la città peninsulare riprende la sua storica caratteristica di città porta dell’Oriente, testimoniando dell’influenza dell’arte cinese su quella italiana e, attraverso quest’ultima, su quella del resto d’Europa. Perché il vero obiettivo di questa mostra è quello di sottolineare le estreme affinità che legano i due popoli, pur così lontani l’uno dall’altro, e le influenze incrociate che si sono susseguite lungo i secoli, a partire dal viaggio di Marco Polo, nella speranza che la nostra ricchezza culturale possa attrarre verso le sponde lambite dal mar Mediterraneo un po’ della ricchezza economica "made in China".
Dal 24 marzo 2012 al 31 gennaio 2013
Padiglione Italiano
Shanghai Italian Center
www.triennale.org