La mostra Arte programmata e cinetica, da Munari a Biasi a Colombo e…, curata da Giovanni Granzotto e Mariastella Margozzi con la collaborazione di Paolo Martore, vuole estendere il confronto tra le opere del movimento cine-visuale sia in Europa che fuori, con l’intenzione di mostrare gli esiti estetici ai quali gli artisti e i gruppi sono giunti, intersecando e suffragando le proprie tesi con il pensiero di filosofi, critici e scrittori del calibro di Umberto Eco, Frank Popper, Giulio Carlo Argan. L’arte programmata e cinetica ha sempre avuto come fulcro l’idea del “gruppo”, nel quale far confluire una metodologia condivisa di lavoro. Col tempo però, inevitabilmente, l’idea originaria viene deteriorata dalle dinamiche dell’individualismo creativo. Oscillando tra queste due opposte posizioni, la rassegna ha scelto di concentrarsi sui singoli artisti rappresentativi, primo fra tutti Bruno Munari, cane sciolto ma attivamente assiduo all’interno del dibattuto artistico del movimento. Dall’altra parte si trovavano, invece, Alberto Biasi e Gianni Colombo, i capofila dei gruppi N di Padova e T di Milano,e i loro compagni di avventura. Dall’Italia all’Europa, il confronto cerca di evidenziare la diffusione e la vastità della corrente artistica, impegnata a superare la crisi dell’espressionismo e dell’informale, alla ricerca dell’universalità del linguaggio, ma anche attenta all’impatto delle nuove tecnologie.
In contemporanea, la Gnam ospita Ruggero Savinio, percorsi della figura a cura di Mariastella Margozzi e Sabina D’Angelosante. Un percorso di novanta opere, tra dipinti e disegni, dell’intera produzione dell’artista, testimonianze dei temi affrontati e dell’evoluzione della sua ricerca, che giunge a utilizzare supporti del colore non tradizionali per accentuare la profondità psicologica delle composizioni. La figurazione è, per Savinio, strumento per rendere conto di un’interiorità fatta di anima e ragione.
Fino al 27 maggio
Gnam, viale delle Belle arti 131, Roma
Info: 06322981
www.gnam.beniculturali.it