The artist is present

Emozionante, commovente, a tratti eccitante, appassionante, delirante, profonda, di effetto, a volte anche perturbante e raccapricciante, terrificante. Questi numerosi aggettivi descrivono la carriera artistica della performer Marina Abramovic (Belgrado, 30 novembre 1946) filmata nel documentario dal titolo “The artist is present”, in anteprima a Milano il 22 marzo all’interno di Apollo spazio cinema. Scissa tra il sangue fuoriuscente dal suo corpo nelle sue prime esibizioni alquanto masochistiche e una vulnerabile anima sofferente e piangente che oltre a guardarsi dentro arriva nel cuore della gente, Marina assapora le contrapposizioni dell’esistenza e le rende note. Dopo un’infanzia trascorsa tra le braccia di una nonna amorevole ma nella freddezza delle mura domestiche dove il padre e la madre troppo impegnati nella carriera militare non l’hanno mai fatta sentire amata, incontra Ulay che diventerà il suo amante, il suo più caro amico oltre che il suo compagno di performance.

Trascorrono molto tempo insieme e lo dedicano a creare esibizioni in grado di mettere in risalto il dissidio tra il lato femminile e quello maschile. Lo scontro dei loro corpi nudi, le continue ricerche tese alla dominazione personale e i loro intensi incontri di sguardi nel digiuno e nell’apatia completa, stravolgono però con lo scorrere degli anni il loro rapporto d’amore che termina proprio alla fine della grande camminata che fecero lungo la muraglia cinese. L’ Abramovic continua da solista la sua carriera fino alla scoperta della sua interiorità attraverso alcune "performance" che l’hanno resa ancor più famosa. “The artisti is present” racconta dell’omonimo evento avvenuto al Moma di New York nel 2010, nel quale l’artista è rimasta seduta per tre mesi, sette ore al giorno, a osservare negli occhi di persone sempre diverse, poste di volta in volta, su una sedia dirimpetto a lei. Tante e differenti le emozioni che l’hanno legata ai visitatori intervenuti, più di 1400 circa.

Lacrime, sorrisi, momenti empatici e bizzarri che hanno invitato le persone a prendere un momento di pausa e valorizzare il rapporto con l’altro. Una performance tanto lunga diventa come la vita stessa nel periodo nel quale si compie. Abracadabra, come fosse una magia si smuove qualcosa in quella relazione con ognuno dei visitatori che nell’insieme non sono che il mondo intero. Marina era come uno specchio dei loro stati d’animo, quasi come se a volte l’individuo dovesse guardare negli occhi di un altro per sentirsi nuovamente vivo, umano. Presenti all’incontro di sguardi anche persone famose come Isabella Rossellini, Lou Reed e il suo amato Ulay.

info: www.spaziocinema.info/sale/apollo