Quarant'anni dopo, Dubuffet a Londra

La mostra Jean Dubuffet: "Late painting" ( 1975-82), visibile dal 7 marzo al 14 aprile 2012 presso la Waddington custot galleries di Londra, propone una selezione di opere che risalgono agli ultimi dieci anni della produzione di Dubuffet. L’esposizione è frutto della collaborazione tra la galleria e la fondazione Dubuffet, voluta dall’artista nel 1973 con lo scopo di conservare e promuovere il suo lavoro. Uno degli artisti chiave della seconda metà del ‘900, Jean Dubuffet (1901-1985) nell’arco della sua carriera ha utilizzato una grande varietà di stili e materiali, tra questi: ali di farfalla, spugne, vernice poliuretanica, polistirolo, lava vulcanica, olio denso e vernice acrilica. Oltre alla pitture materiche, Dubuffet si è dedicato alla creazione di enormi sculture e a progetti architettonici. Il suo uso innovativo dei media e la sua ricerca artistica, sfociata nell’ "Art brut"’, ispirò diversi artisti dopo di lui. Per quanto riguarda la sua formazione, dopo aver frequentato (per soli sei mesi) l’académie Julian di Parigi, come molti suoi colleghi vissuti alle spalle della seconda guerra mondiale, Dubuffet ha cercato di raggiungere un’ autenticità artistica al di fuori della tradizione, restando ai margini della società.

Era il 1972 quando la Waddington custot galleries organizzò per la prima volta una mostra di Dubuffet nei suoi spazi. In questa nuova occasione i lavori selezionati per la mostra sono rappresentativi di cinque importanti serie di lavori dell’artista francese: "Lieux abrégés", "Théâtres de mémoire", "Partitions", "Psycho-sites", e "Sites aléatoires". La scelta rivela la fase conclusiva dello stile e della sua tecnica artistica, nella quale Debuffet ripristina l’uso del colore forte e delle figure umane stilizzate (dal forte simbolismo) all’interno di uno spazio privo di elementi che ne permettono l’identificazione. L’ultima produzione di Dubuffet è molto ampia e la maggior parte di questi lavori, per esempio quelli della serie psycho sites̶ a cui si dedicò velocemente̶, si distinguono per l’uso del colore a blocchi e dalle tonalità squillanti, oltre che da figure umane di differenti proporzioni prive di identità facciali e individuali. Figure isolate e, allo stesso tempo, ingarbugliate tra linee e colore. Opere piene di quella intuizione e vitalità, che prefigurano gli ultimi due anni di lavoro di Dubuffet, dove nelle sue opere la figura umana va completamente scomparendo.

Perno della mostra, "Site aux disjonctions (T330), 3 septembre 1977", (dalla serie Théâtres de mémoire), opera in prestito dalla collezione della fondazione. La serie di lavori dal titolo "Théâtres de mémoire", nasce da ritagli della precedente serie "Lieux abrégés" (1975). Risultato dell’operazione sono dei lavori che si caratterizzano per immagini multiple dove manca un punto focale unico e centrale, nei quali si giustappongono diverse immagini, dove passato e presente si confondono nella nostra mente, come spesso accade quando abbiamo ricordi visivi.

Fino al 14 aprile
Waddington Custot Galleries
11 Cork Street, London W1S 3LT
Info: www.waddingtoncustot.com