«.. L’importante nucleo centrale (…) volto ad aggiungere ulteriori tasselli alla rilettura del cubismo e alla progressiva demolizione di un sistema di rappresentazione legato ad una concezione dello spazio sottratto (…) il segnale di una allarmata inversione di tendenza, di una “régle d’atelier” che, senza perdere il contatto con la realtà, acquisisce alla visione, tramite il quotidiano esercizio del vedere depositando segni sulla carta, una emozionata ragione teorica»: sono le parole di Giuseppe Appella dedicate ad Afro Basaldella.
Dell’artista, uno dei più grandi pittori italiani del ‘900, ricorre il centenario della nascita avvenuta a Udine, muore invece a Walenstadt nel 1976. Tratti fondamentali della sua opera sono la luminosità dei quadri, un colore sempre caldo, il ritmo della visione e la gioia nell’espressività cromatica. Nella mostra Disegni di Afro alla galleria Aleandri arte moderna di Roma vengono presentati una serie di disegni neocubisti della seconda metà degli anni ’40 che identificano il passaggio all’astrazione dopo il figurativo. Le opere sono 15 fra cui si evidenziano il Suonatore di mandolino del 1946, in matita blu, che fa parte di una famosa serie di disegni con la stessa tecnica e il medesimo soggetto, e cinque grandi matite realizzate con una complessa tecnica di disegno a grafite con rialzi a matita riportata.
Le quindici opere provengono dalla collezione di Maria Oddo di cui Afro era intimo amico e che frequentava nei salotto romani del dopoguerra. In mostra anche il catalogo Disegni di Afro, 1944 – 1957, con testo introduttivo ed apparati scientifici a cura di Giuseppe Appella, edito da Edizioni della Cometa.
Fino 24 marzo
Aleandri Arte Moderna via dei Coronari 146, Roma
Info: 3476309520
www.aleandriartemoderna.com