Tra pelle e pellicola

Fin dai tempi antichi la rappresentazione della figura umana ha destato l’interesse nei vari campi artistici, dalle rappresentazioni primitive, passando attraverso le varie ere e adottando di volta in volta tecniche artistiche sempre più elevate, trovando nella fotografia il linguaggio che più di tutti immortala, nel vero senso della parola, i profili della specie. A Roma presso la galleria One piece art di via Margutta, fino al 28 aprile è possibile visitare la mostra La verità è nuda; ma sotto la pelle giace l’anatomia, che affronta senza veli e censure il rapporto tra corpo e nudo guardato attraverso l’obiettivo della macchina fotografica. Una rassegna di immagini sensibilmente diverse le une dalle altre, frutto della diversità degli sguardi che si nascondono dietro ogni scatto.

La mostra è infatti una collettiva suddivisa in un percorso che prevede due tappe espositive, e propone opere fotografiche che mettono in scena la nudità attraverso non solo la sensualità delle forme, l’erotismo che si rivela da trasparenze e controluce quanto, piuttosto quell’autenticità del carattere, del desiderio e di genere del corpo esibito. Il titolo della mostra è una citazione di Paul Valéry, scelta dal critico Barbara Martusciello come ideale commento della collettiva, e accompagna la lettura dell’esposizione che trae la propria sostanza poetica dalla ricerca di quella pelle sotto la pelle che la fotografia sembra nascondere e proteggere al contempo. Gli artisti in mostra, pur manifestando attraverso gli scatti delle sensibilità eterogenee, sembrano avere un comune denominatore che a livello latente caratterizza l’intero percorso espositivo: l’eros.

Investigato nelle forme più conclamate o reso percettibile attraverso una visione più discreta, l’erotismo si palesa negli scatti attraverso le forme più disparate. Elisabetta Catalano interpreta il nudo femminile con una grazia e una dolcezza estremamente intime, Nobuyoshi Araki sembra invece manifestare con fermezza la sessualità, senza censure o inibizioni. Sandro Fogli celebra le antiche nudità del passato attravreso la rappresentazione fotografica del nudo statuario scolpito sulla pietra. Giovanni Cozzi esibisce una bellezza femminile raffinata, sensuale ed enigmatica. da cui traspare una dose di enigmaticità. Molte delle opere sono esplicite, altre, come quelle di Alessandro Valeri, Joe Peter Witkin e Nino Migliori si lasciano interpretare ambiguamente agli occhi di chi le contempla. Tutti hanno comunque proposto la propria visione della nudità umana, scomponendola, rimontandola, esibendola attraverso il proprio gusto estetico e la propria sensibilità.

Fino al 28 aprile
Galleria One piece art, via Margutta 53, Roma
Info: www.onepieceart.com