Gli artisti e il tempo dei mortali

Il tema delle età dell’uomo è sempre stato tra i privilegiati nella storia dell’arte, dalle rappresentazioni allegoriche di Tiziano ad un discorso sull’esistenza umana, attento alle variabili socio economiche della contemporaneità o a un’interpretazione intimista.
Alla Triennale di Milano fino al 1 aprile, la mostra Da Zero a cento, le nuove età della vita sviluppa un percorso in sei ambienti espositivi, ciascuno dei quali si sofferma su un periodo della vita attraverso il dialogo tra i documentari scientifici e le opere degli artisti in mostra. Introduce al percorso espositivo l’opera di Hans Peter Feldmann "100 Years", una serie monumentale di 101 ritratti fotografici di persone di età compresa tra 8 mesi a 100 anni: la serie mostra una cronologia della vita umana all’interno della quale gli spettatori possono collocarsi, tra passato, presente e futuro, ed esplorare il ciclo di vita.

La vita comincia ancor prima di venire al mondo: Anish Kapoor con un cubo di plastica pieno di bolle d’aria sospese simboleggia l’aggregazione cellulare; Gabriel Orozco fotografa il ventre della moglie gravida immerso nell’acqua, che si confonde con la forma di un uovo. L’età dell’infanzia è rappresentata dall’opera dell’inglese Martin Creed attraverso un’installazione di palle che invitano il pubblico a riscoprire la dimensione del gioco, mentre l’israeliano Guy Ben-Ner reinterpreta "L’Enfant sauvage" di Truffault riflettendo sul processo educativo attraverso un video interpretato da se stesso e dal figlio, utilizzando lo spazio della propria casa come set. L’italiano Marcello Maloberti, autore di una "performance" all’inaugurazione della mostra che ha visto un ragazzino ritagliare centinaia di fotografie da diverse riviste, riflette sul tema adolescenziale dell’accettazione della propria immagine; Ryan Mc Ginley fotografa ragazzi che mostrano l’innocenza della propria nudità e la scoperta turbolenta del proprio corpo; Evan Baden ritrae i volti assenti dell’ "I-generation", illuminati solo dalla fredda luce dei monitor davanti ai quali restano ipnotizzati.
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini raccontano attraverso le fotografie la propria storia d’amore dal primo incontro alla scelta di adottare un figlio, il passaggio dalla gioventù all’età adulta; Frances Stark invece attraverso una video animazione esilarante narra la caccia al partner in una video chat room.


La maturità è responsabilità e diritto al lavoro, come sembra ricordare il video di Adrian Paci "Turn on", dove un gruppo di disoccupati si ritrova a sedere sui gradini di una piazza, con una lampadina in mano, simbolo di energia inespressa. Alla terza età si sono dedicati gli americani John Pilson e Cindy Shernman, la giapponese Miwa Yanago e Stefania Galeati Shines, che racconta la vicenda di due ex partigiani, Garibaldi ed Elda, che si ritrovano e si amano dopo cinquant’anni. Un percorso tra arte e scienza, in cui si intrecciano educazione, intrattenimento e commozione.

Fino al 1 aprile 2012
triennale, viale Emilio Alemagna, 6, Milano,
info: www.triennale.it