Disegni nello spazio

Sought City” di Yifat Bezalel, classe 1975,  inaugura lunedì 12 alla galleria Marie-Laure Fleisch. Si tratta della seconda di una serie di quattro mostre, tutte "site-specific", che scaturiscono dal progetto “About paper. Israeli contemporary art” curato da Giorgia Calò. Il ciclo di mostre, come dichiara il titolo, volge l’attenzione alla carta, a come questa, insieme al disegno, possa essere declinata in una molteplicità di ricerche a esprimere, di volta in volta, significati diversi. Israele, crocevia di culture in passato come ai nostri giorni, è il Paese delle sette artiste, appartenenti a differenti generazioni, accolte nelle galleria romana: oltre a Yifat Bezalel, Hilla Ben Ari e Maya Attoun insieme in “Falling in line”, prima mostra del progetto, mentre saranno protagoniste di quelle future Maya Zack, Etti Abergel, Yael Balaban e Ofri Cnaani.

Ha quindi luogo in Italia un viaggio nell’eterogeneo panorama artistico israeliano contemporaneo. Mentre la sua “Alice in Wonderland” itenerante passa dalla Tate di Liverpool al Mart di Trento e Rovereto per poi giungere alla Kunsthalle di Amburgo, Bezalel dà vita a un’istallazione costituita da una moltitudine di disegni che aleggiano nello spazio. Tra questi alcuni oggetti, anch’essi sospesi in una rarefatta atmosfera, e una mappa di un mondo misterioso e intimo. È il mondo dell’artista che prende concretezza attraverso la carta ma che dalla carta si astrae in tutta la sua poeticità. A metà tra il sogno e la favola, le porte disegnate segnano il labile confine tra il luogo fisico e il luogo metafisico verso cui l’intera opera tende.

Questa tensione, simbolo di una città, Gerusalemme, concreta ma al contempo oggetto di desiderio e aspirazioni, diviene metafora di ogni altra cosa bramata che si mostra insieme nella sua duplicità di realtà e immatericità. E ancora alla città santa, invasa, distrutta e ricostruita più volte, sembra riferirsi il disegno ora classico, ora dalla cui struttura corrosa dall’interno per aprirsi alla ricerca di nuove possibilità espressive. Così, nella trama di fogli e linee e colori e oggetti e figure, l’artista ci invita, inducendoci ad abbandonare i nostri punti fermi e offrendocene altri, a cercare la nostra “sought City”.

Fino al 12 Maggio
Galleria Marie-Laure Fleisch, vicolo Sforza Cesarini 3a, Roma
Info: www.galleriamlf.com