Taranto 2012: esiste una città differente da quella rappresentata dai fumi del siderurgico, dai fatti di cronaca nera e dagli stereotipi marchiati a fuoco sulla pelle dei tarantini? La risposta la ritroviamo nel gran fermento che, negli ultimi anni, sta smuovendo gli animi di giovani artisti locali intenti a raccontarsi e raccontare il proprio territorio in maniera differente. Un esempio è l’Artperitivo, ciò che accade al Gabba gabba rock club di Lama, nell’immediata periferia tarantina, dal novembre del 2011. L’Artperitivo nasce poco prima della presunta apocalisse del 2012, fenomeno mediatico che alcuni artisti e musicofili del territorio decidono di esorcizzare attraverso un gioco dei sensi. La domenica viene scelta quale giornata dell’ozio creativo, in cui guardare, ascoltare, degustare l’intreccio dinamico di arte, musica e buon cibo, proponendo un formato caratterizzato dal costante "work in progress" e dall’estemporaneità goliardica delle idee.
A partire da fine novembre 2011, l’Artperitivo continua ad organizzare collettive e personali d’arti visive e stilosi dj set d’ascolto ospitati dal Gabba gabba rock club. La partecipazione diventa una vera e propria interazione, rendendo ogni visitatore protagonista dell’evento e del "Photocorner", il set fotografico ideato e curato da Cosimo Calabrese, montato in sala e scenograficamente sempre diverso, nel quale farsi liberamente fotografare senza alcuna posa. La selezione delle visioni è curata dallo stesso Calabrese e da Viviana Galluzzo, mentre quella dei suoni è curata da I Love tempo djs (Martino Lorusso e Mimma Schirosi). Il "work in progress" è sempre aperto a chiunque voglia trovare un proprio spazio espositivo o semplicemente trascorrere una domenica dimenticando che il giorno dopo è lunedì.
Questa volta gli spazi del Gabba gabba saranno occupati dalle personali di Emilio Cattolico e Vincenzo Montefinese, due artisti tarantini che hanno fatto della loro vita un viaggio, documentato poi su Pellicole fotografiche. Emilio Cattolico è nato a Taranto nel 1977 dove attualmente risiede. Laureato in comunicazione e multimedialità, giornalista professionista dal 2010 e fotografo da un decennio, attualmente si occupa di ricerche fotografiche sul costume sociale, ritualità antropologica, geopolitica. Non sottovaluta temi classici come il paesaggio. Attualmente Collabora come "freelance" con testate quotidiane locali e periodici nazionali. Vincenzo Montefinese, nato a taranto nel 1975, è fotografo per passione. Dall’amore per i viaggi, il piacere di osservare il mondo, i suoi volti e i suoi paesaggi nelle sue infinite espressioni, nasce la voglia di documentare attraverso le immagini. Negli ultimi due anni realizza reportage di viaggio in Giordania, Siria e Turchia. Nel 2011 nasce il lavoro fotografico al campo profughi tra Manduria e Oria, tendopoli allestita troppo in fretta per ospitare i migranti tunisini, scappati dal loro paese, attraversando il mediterraneo in barca, per poi ritrovarsi in italia rinchiusi nei recinti di Manduria. Le immagini raccontano i giorni della rabbia e del coraggio, dell’ansia e della paura di restare reclusi, i tentativi di fuga e le proteste per far valere i propri diritti.