La vertigine della linea

Si è inaugurata l’otto marzo la mostra Lo spazio scritto di Giuliano Marin nella galleria Vera Amsellem a Parigi. L’evento fa parte di un ciclo di quattro mostre personali che confermano l’interesse per l’arte contemporanea della galleria e rafforzano il sodalizio fra l’Italia e la Francia. È di Vittoria Blasi il progetto Territori del bianco, un viaggio fra artisti uniti per vie diverse da uno stesso colore, il bianco. Lo spazio scritto di Marin si inserisce proprio in questo percorso e presenta al pubblico cinque opere che fanno parte di una serie più numerosa che conta in totale 13 pezzi. L’artista deforma lo spazio nel quale si inseriscono le varie costruzioni definite da linee essenziali che costruiscono architetture in bilico fra realtà e fantasia.

L’osservatore si trova destabilizzato di fronte a queste mutazioni anomale che tanto devono ad Escher per la capacità che hanno di far nascere vertigini in che le guarda. I vari disegni sono tutti definiti da piccole variazioni di colore. Le tavole, così, puntano decisamente al monocromo e la luce, stesa a colpi di bianco, crea rilievi e profondità donando materialità alle costruzioni ambiguamente astratte. Nelle opere dell’artista sfondo e architettura si fondono in un solo vortice fatto di linee decise che raramente cedono alla curva ma più spesso rimangono rettilinee, fino a incrociarsi in spigolosi angoli acuti.

Marin è anche scenografo e ha collaborato con numerosi programmi televisivi, da Mediaset alla Rai. Si possono distinguere nel suo lavoro tre momenti differenti che lo hanno portato a un dialogo diverso rispetto ai suoi maestri. La prima fase è decisamente realista, nella seconda comincia a sfumare i toni di questo realismo per culminare nella terza fase. Quella presente dove la realtà è presa solo come punto iniziale per approdare a soluzioni fortemente astratte definite come architetture scritte.

Fino al 10 aprile
Galleria Vera Amsellem, rue du Roi de Sicile 48, Parigi
Info: www.galerieveraamsellem.com